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Girls Names – Dead To Me

Dei Girls Names non si hanno molte notizie, e persino cercando nel mare magnum della rete sono pochissime le informazioni biografiche che si riescono a reperire. Vi diamo quindi una panoramica di base sulla band prima di entrare nel dettaglio dell’analisi di questo Dead To Me, loro ellepì d’esordio: irlandesi di Belfast, sono un trio – Cathal Cully alla voce e chitarra, Neil Brogan alla batteria e Claire Miskimmin al basso – formatosi ad inizio 2009. Stop alle info, tutto qui. Venendo a “Dead To Me”, è chiaro fin da un primo e disattento ascolto come i Girls Names non perseguano chissà quale ricerca personale nelle dieci tracce che compongono l’album. Dal primo all’ultimo dei suoi trenta minuti scarsi di durata, “Dead To Me” si propone come un campionario di richiami e rimandi che non è difficile scovare in una – a dirla tutta riuscitissima – mistione fra sound sixties ed indole eighties. Ed è così che un certo andamento da spiaggia (modo indiretto di citare i Beach Boys) fa apparentemente a pugni con lyrics dai contenuti tutt’altro che solari: vedi I Could Die, When You Cry, No More Words o Bury Me che, già dai titoli (di cui crediamo non servano le traduzioni), palesano caratteri new wave che non trovano evidenti corrispondenze strumentali. Ma poi, superando il primo approccio vagamente goticheggiante, appaiono anch’esse boutade messe là ad hoc per creare, così come lo stesso titolo dell’album, un gioco di discordanze. La stessa prova vocale di Cully, ricca di eco e di filtri, paga pegno ai maestri degli ’80 (modo indiretto di citare i Joy Division), ma soltanto in un paio di episodi, l’iniziale Lawrence e la conclusiva Séance On A Wet Afternoon, risulta in linea almeno un po’ con le scelte strettamente musicali della band. Questo continuo accostare l’estate all’autunno, il bianco al nero, la luce al buio (e potremmo continuare più o meno all’infinito con l’elenco di opposti), rende “Dead To Me” estremamente fluido e uniforme, tanto da farlo scorrere con facilità e da renderlo idoneo a più “situazioni” d’ascolto. Non saranno forse originali ma, nonostante i punti di riferimento siano piuttosto datati, i Girls Names sono e suonano giovani, freschi e brillanti. Il Regno Unito ha colpito ancora.

(2011, Tough Love / Slumberland)

01 Lawrence
02 I Could Die
03 When You Cry
04 No More Words
05 Nothing More To Say
06 I Lose
07 Cut Up
08 Bury Me
09 Kiss Goodbye
10 Séance On A Wet Afternoon

A cura di Emanuele Brunetto