Home INTERVISTE Ginevra Di Marco – “Canto il Messico, i Balcani e Modugno”

Ginevra Di Marco – “Canto il Messico, i Balcani e Modugno”

Dicembre 2006: C’è un elemento costante nell’intera carriera di Ginevra Di Marco, a partire dai C.S.I. passando per i P.G.R. ed arrivando alla sua quasi decennale carriera da solista: la spiritualità che il suo canto riesce a trasmettere all’ascoltatore. Che si tratti dei testi al vetriolo del Consorzio Suonatori Indipendenti, delle ballate sacrali di Ferretti per i P.G.R. o delle liriche scritte di proprio pugno, dunque, non importa, perché Ginevra, costruendo in maniera piuttosto naturale ed istintiva un proprio caratteristico stile di canto, ha sempre interpretato i brani con un’ispirazione superiore (e di molto) alla media delle altre singer italiane. In questi mesi la Di Marco ritorna con quel set di brani dedicati al canto popolare internazionale che è “Stazioni Lunari sbarca a Puerto Libre” e si ripresenta, così, nelle terre brulle del folk. In una bella chiacchierata virtuale, la cantante racconta a Il Cibicida un po’ dell’ultimo disco, ma anche un po’ del suo recente passato.

Domanda: Questo disco è un viaggio tra la tradizione popolare del mondo: dalla Sicilia al Messico, dai Balcani a Modugno. Quanto riesci con le tue interpretazioni a entrare dentro quelle culture?
Ginevra: Quanto lo permette una canzone. Forse un bel viaggio sarebbe una migliore occasione di approfondimento, ma carpire un andamento musicale di un popolo, conoscerne la sua musica e le sue modalità può svelare molto.

Domanda: Come hai fatto per la pronuncia di tutte quelle lingue e dialetti diversi? Canti in siciliano, in francese, in spagnolo…
Ginevra: Fortunatamente ho un buon orecchio musicale e qui si parla di suoni e linguaggi. Per fortuna ho potuto contare su questa capacità “musicale” che mi aiuta a riprodurre velocemente ciò che sento e di memorizzare le pronunce. Detto ciò ci sono degli inevitabili errori sul disco e, per questo, chiedo venia!

Domanda: Cos’è il Puerto Libre del titolo?
Ginevra: E’ un luogo immaginario. Quasi fosse io stessa che ho ricevuto senza pregiudizio una serie di canti che mi sono arrivati vicino, li ho accolti, sentiti, interpretati.

Domanda: In uno dei tuoi testi dici: “oggi prendo il mondo così com’è”. Quanto t’è costato farlo?
Ginevra: E’ una frase che esprime un senso di pacificazione. Puntare il fuoco su una sensazione di positività e di bellezza. L’obiettivo è raggiungere e godere la semplicità.

Domanda: Quanto è diverso il cantare proprie liriche ed interpretare scritti d’altri?
Ginevra: Non sono solita essere interprete. E’ successo in questo disco che elenca canzoni che vengono da molto molto lontano e che vivono e portano con sé il fascino della nostra storia. C’è un importante senso di riscoperta delle radici, cosa che lo scritto “di un altro” sicuramente non riuscirebbe a trasmettere, eccezion fatta per un piccolissimo numero di artisti che riescono a scrivere bei testi. Qui si parla di un patrimonio che riguarda tutti noi ed è un’altra storia. E’ un patrimonio che ha un respiro grandissimo, un respiro che è raro trovare in una semplice canzone. Comunque diciamo che l’approccio al canto per quanto mi riguarda è lo stesso: naturale istintivo passionale. Sento che cantare storie di dolore, di emigrazione, di passione, di sacrificio, di gioia, di danze, di festa mi muove corde interiori fino ad ora quasi sconosciute.

Domanda: Quando hai “scoperto” la tua voce?
Ginevra: Presto, da piccola, piccolissima. Ho sempre amato cantare. Mio padre ancora oggi conserva alcune registrazioni di me bambina che canto. Non facevo altro.

Domanda: Quanto senti la tua voce migliorata col tempo?
Ginevra: Molto. La voce cresce con te, cambia con te, muta, prende forme nuove con i tuoi cambiamenti e le tue maturazioni.

Domanda: Cosa ricordi con più piacere del periodo C.S.I./ P.G.R.?
Ginevra: La tacita profonda intesa con Giovanni.

Domanda: Cosa ha significato cantare i testi complessi, eruditi e colmi di significati di Giovanni Lindo Ferretti?
Ginevra: Comprendere dei colpi d’occhio sulla vita molto intelligenti.

Domanda: La carriera solista che hai fatto sin qui ti soddisfa a pieno?
Ginevra: Se fossi completamente soddisfatta sarei già vecchia… scherzo. Sono contenta, molto, ma ancora inseguo.

Domanda: Domanda di rito: se ti dico Cibicida cosa ti viene in mente?
Ginevra: Un antivirus per computer da bambini!!!

* Foto d’archivio

A cura di Riccardo Marra