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…A Toys Orchestra – Midnight Talks

La notte è quel momento della giornata in cui chi ha ancora le palpebre abbastanza forti da tenerle aperte riesce a dedicarsi a se stesso, alle proprie passioni. In cui ci si “sente”, dando ascolto ai propri pensieri offuscati durante le ore diurne dai rumori del quotidiano. Ed è per questo che i dialoghi di mezzanotte degli …A Toys Orchestra suonano un po’ come il diario segreto di un nottambulo incallito, di chi ha scambiato la notte col giorno invertendone il corso regolare. Vivendola appieno, pertanto. La band campana giunge al quarto lavoro in studio (il terzo inciso per la toscana Urtovox) nel modo migliore possibile. Dopo il trasognato “Technicolor Dreams” del 2007, fatto di arrangiamenti complessi e ricchi di sfaccettature sonore, questo Midnight Talks segna per Enzo Moretto e soci il ritorno a un sound più lineare e decisamente meno incline allo sperimentalismo. Ma non per questo meno efficace nel raggiungere il suo scopo, che è pur sempre quello di raccontare storie, di raccontare l’amore anche quando foriero di sofferenza. E la narrazione è fatta attraverso brani come Mystical Mistake, pura pasta indie-pop, o con l’incedere cabarettistico di Plastic RomanceThe Golden Calf, o grazie al sound molto molto nineties di Frankie Pyroman. L’influenza più evidente, però, resta quella britannica: ma se i Beatles sono sempre stati nelle corde degli …A Toys Orchestra (e si rifanno qui prepotentemente vivi in The Day Of The BluffPills On My Bill), e se il brit-pop targato Oasis viene preso in prestito nell’ottima Celentano, è l’andamento addirittura floydiano di Somebody Else a sconvolgere. Insomma, se una band si pone come target da perseguire determinati mostri sacri, è più che probabile e comprensibile un fallimento. O quantomeno il non raggiungimento dell’obiettivo finale. Ciò non accade per gli …A Toys Orchestra, “Midnight Talks” è senza discussioni di sorta il diamante più luminoso di una discografia già di per sé ricca, e fa ben sperare anche per la reputazione all’estero del rock italiano. C’è chi sa farlo, e pure bene.

(2010, Urtovox)

01 Sunny Days
02 Red Alert
03 Mystical Mistake
04 The Day Of The Bluff
05 Celentano
06 Plastic Romance
07 Plastic Romance, Pt. 2
08 Pills On My Bill
09 Frankie Pyroman
10 Blackbone Blues
11 Look In Your Eyes
12 Summer
13 The Golden Calf
14 Somebody Else

A cura di Emanuele Brunetto