Home RECENSIONI Broken Social Scene – Let’s Try The After (Vol. 1)

Broken Social Scene – Let’s Try The After (Vol. 1)

Era il 2017 e un abbraccio collettivo di fan e addetti ai lavori salutò il meraviglioso ritorno sulle scene, dopo ben sette anni, di questo infinito ensemble di musicisti canadesi. Sempre capitanati da Kevin Drew e Brendan Canning, i Broken Social Scene, alfieri di un contenitore musicale indie versatile e qualitativamente molto ispirato, si affacciano a questo 2019 pubblicando un EP celebrativo (dei vent’anni di carriera) che cerca, altresì, di fare ordine su quella che è stata e su quella che potrebbe essere la loro cifra sonora del futuro prossimo. Nostalgia mista a eccitazione per il nuovo corso è quello che traspare dal comunicato sibillino di inizio anno apparso sulla loro pagina Facebook, che si conclude con il titolo programmatico di questo extended play: Let’s Try The After.

Cinque brani, aperti dalla intro The Sweet Sea che ha i suoni e i colori del primo albeggio, dove alle appena pronunciate vibrazioni di chitarre, fiati e tastiere si mescolano il soffio del vento, lo scroscio delle onde e il garrito dei gabbiani. Il secondo brano del disco, Remember Me Young, è un altro pezzo strumentale che nel suo incedere assume le sembianze di un ponte fatto di riverberi sonori, di cori scintillanti e accelerate di chitarra oniriche, sotto cui si viene traghettati avvolti in un afflato melanconico.

Boyfriends e 1972 sono i brani che dimostrano maggiore continuità con il passato: una cavalcata dreamy il primo, una dolce ballata il secondo, entrambi dalla forte attitudine innodica. Se Boyfriends è l’autocritica di un uomo rispetto alla sua incapacità di stare in una relazione sentimentale, 1972, invece, cantata da Ariel Engle, ha un testo nostalgico con una sensibilità diversa, più femminile e dal taglio, a tratti, aforistico.

Il pezzo conclusivo, All I Want, è quello che più si proietta nel futuro. Qui, a classiche atmosfere sospese si affiancano synth gigioni che creano una scia di suoni fuzzy e groovosi. Un’evoluzione convincente, non snaturante, che strizza l’occhio a sonorità più elettroniche, a momenti glitch, fornendoci le coordinate di quello che i Broken Social Scene potranno essere, se lo vorranno, parafrasandone il titolo.

(2019, Arts & Crafts)

01 The Sweet Sea
02 Remember Me Young
03 Boyfriends
04 1972
05 All I Want

IN BREVE: 3,5/5

Nasco a S. Giorgio a Cremano (sì, come Troisi) nel 1989. Cresco e vivo da sempre a Napoli, nel suo centro storico denso di Storia e di storie. Prestato alla legge per professione, dedicato al calcio e alla musica per passione e ossessione.