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Calexico – Edge Of The Sun

edgeofthesunLe metafore si sprecano e i concetti pure, quando si racconta di un nuovo disco dei Calexico. Perché – ve ne sarete già accorti – questa, non è una band come le altre. I confini, le frontiere, gli incroci di venti e lingue e quel loro chiamarsi ibrido a nomen omen, ne suggeriscono da anni il carattere figurativo. E anche oggi i Calexico li trovate lì, in pieno deserto, a risucchiare il fiato per stare in perpendicolare con lo zenit.

Dopo New Orleans, dove avevano registrato il fortunato “Algiers”, Burns e Convertino si spostano a Città del Messico a passo di danza. Uno spostamento di orizzonte che decide molto del suono di Edge Of The Sun. Perché è il colore della tequila, con quel bruciore di budella che deriva dall’ingollata violenta, a dirci che questo è un disco speziato, contraddittorio, complesso come il deserto: bollente di giorno e glaciale di notte.

Prendete il passaggio tra Cumba de Donde e Miles From The Sea: la prima è una rumba alcolica zuppa di trombe, percussioni, cori, erotismo accaldato; la seconda al contrario cammina scalza sulla sabbia fredda serale “sognando di nuotare” in un mare lontanissimo. O ancora prendete il sol nascente del reggae ispanico di Moon Never Rises (col canto femminile di Carla Morrison) opposto a quello calante di World Undone: un folk crepuscolare e psicologico. Saliscendi emozionali e termici che rendono la tracklist di questo album gustosa, gustosissima come acquavite.

In generale, poi, i Calexico di oggi riescono in un’impresa che sembrerebbe impossibile: assolvere, anche i più snob rockofili, dai “mali” dell’ascoltare musica pop. Perché pezzi come Falling From The Sky o When The Angels Played sono il miele che il più duro dei duri mette di nascosto sul cucchiaino per dolcificare il caffè. Perché in fondo ognuno di noi ha almeno un “bordo di sole” che prevale e che porta a lasciarsi andare a qualche leggerezza salvifica.

Ultima annotazione: mai come questa volta Burns e Convertino hanno voluto metter su un disco collettivo. Oltre alla già citata Carla Morrison, partecipano ai suoni Neko Case, Iron & Wine, Ben Bridwell dei Band Of Horses, Gabry Moreno e il gruppo strumentale greco dei Takim.

(2015, City Slang / Anti)

01 Falling From The Sky
02 Bullets & Rocks
03 When The Angels Played
04 Tapping On The Line
05 Cumbia de Donde
06 Miles From The Sea
07 Coyoacán
08 Beneath The City Of Dreams
09 Woodshed Waltz
10 Moon Never Rises
11 World Undone
12 Follow The River With Nick Urata

IN BREVE: 3,5/5