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Car Seat Headrest – Teens Of Denial

teensofdenialPersonaggio giovane e strampalato agli inizi, poi eroe della scena lo-fi americana e ora musicista a tutto tondo, tanto che la Matador gli ha messo gli occhi addosso e non lo molla da un po’. Will Toledo ha lasciato alle spalle l’approssimazione nerdy, ora se la fa con Steve Fisk, il mago della scena di Seattle, e sotto il moniker di Car Seat Headrest – insieme a Andrew Kats, Seth Delby e Ethan Ives – dà alle stampe il nuovo album, Teens Of Denial, un vortice di punk pensato, Pavement, Strokes, anni Novanta, Pixies e linee slacker che prendono subito confidenza con l’udito.

L’artista della Virginia centra l’obiettivo, la sua prosopopea elettrica attecchisce immediatamente, uno spirito ribelle che senza convenevoli predomina lo spazio underground internazionale, un disco sì generazionale e con tutte le “curve caratteriali” annesse, ma anche un disco di liberazione dalle arrugginite modalità di settore. Una dozzina di brani che rimbalzano tra melodia catchy e hook canaglia, parole dirette, senza censura e momenti riflessivi: in poche parole una dirompente sequenza che diventa impellente oggetto del desiderio.

Random i barlumi freak di Destroyed By Hippie Powers, la ballata da hit Not What I Needed, trombe e pensieri fitti in Cosmic Hero o la scorribanda noise che Connect The Dots (The Saga Of Frank Sinatra) dà in pasto a fine corsa. Sicuramente un disco che farà breccia in chi negli anni Novanta vedeva gli anni Zero come azzeramento musicale.

(2016, Matador)

01 Fill In The Blank
02 Vincent
03 Destroyed By Hippie Powers
04 (Joe Gets Kicked Out Of School For Using) Drugs With Friend (But Says This Isn’t A Problem)
05 Not What I Needed
06 Drunk Drivers/Killer Whales
07 1937 Skate Park
08 Unforgiving Girl (She’s Not An)
09 Cosmic Hero
10 The Ballad Of The Costa Concordia
11 Connect The Dots (The Saga Of Frank Sinatra)
12 Joe Goes To School

IN BREVE: 3/5

Giornalista e critico musicale da tempo, vivo nella musica per la musica, scrivo di suoni, sogni e segni per impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole ne vuole tirare fuori il ritmo vitale dell’anima.