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Charlotte Gainsbourg – Rest

È molto probabile che l’attività principale di Charlotte Gainsbourg resterà per sempre quella di attrice, vuoi per vocazione, vuoi per consapevolezza dei propri mezzi, vuoi per una fisica necessità espressiva. Ma la musica, quel filo ininterrotto che la lega al padre Serge, sembra essere per Charlotte una sorta di scatola della memoria, un modo per rituffarsi di tanto in tanto in qualcosa che in fondo le appartiene quasi quanto il cinema.

Con Rest la Gainsbourg arriva numeri alla mano al suo quinto lavoro in studio (considerando anche l’esordio adolescenziale del 1986, “Charlotte For Ever”), ma si tratta della prima vera volta in cui l’artista anglo-francese, a quarantasei anni suonati, s’immerge al 100% nella composizione del disco e in modo particolare dei testi, non limitandosi più al ruolo di mera interprete di visioni altrui. Il risultato sono undici brani fluttuanti tra le atmosfere eteree degli Air nell’opener Ring-a-Ring O’ Roses e il mood funkeggiante di Sylvia Says, passando per il privato di Kate, dedicata alla sorellastra Kate Barry suicidatasi qualche anno fa.

Certo la pletora ci collaboratori di cui s’è circondata ha portato i suoi frutti, perché la Songbird In A Cage scritta da Paul McCartney (che nel pezzo suona anche un po’ di roba) è uno dei passaggi più convincenti dell’album, perché Guy-Manuel de Homem-Christo (metà Daft Punk) regala alla title track un delicatissimo tappeto sintetico che calza benissimo a Charlotte e perché Connan Mockasin ha contribuito alla realizzazione dell’album ben oltre le accreditate Dans Vos Airs e Les Crocodiles.

Ma soprattutto perché il produttore SebastiAn ha cucito per il disco un abito synthpop che è il perfetto incontro tre le più recenti propensioni della Gainsbourg (leggasi la collaborazione con Beck nel precedente “Stage Whisper” del 2011) e l’indole da chanteuse moderna, tutto riassunto in Deadly Valentine.

Che Charlotte Gainsbourg fosse una donna piena di talento non lo scopriamo certo adesso, ma che potesse risultare così convincente anche con la musica non era qualcosa su cui avremmo scommesso grosse cifre. “Rest”, invece, la proietta di slancio dall’altro lato dalla barricata, dal lato di quelli per cui la musica non è solo un passatempo, un riempitivo tra una cosa e l’altra, ma una vera e propria urgenza comunicativa. Talento e classe da vendere.

(2017, Because / Warner)

01 Ring-a-Ring O’ Roses
02 Lying With You
03 Kate
04 Deadly Valentine
05 I’m A Lie
06 Rest
07 Sylvia Says
08 Songbird In A Cage
09 Dans Vos Airs
10 Les Crocodiles
11 Les Oxalis

IN BREVE: 3,5/5