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Death From Above 1979 – The Physical World

thephysicalworldLa storia ci ha lasciato in eredità band composte da 3 elementi, i famosi power-trio, di notevole rilevanza: dai Cream ai The Jimi Hendrix Experience passando per i Taste del compianto Rory Gallagher. Bene, i Death From Above 1979 rappresentano il downgrade della concezione standard di power-trio formato da chitarra, basso e batteria, proprio perchè la chitarra in questo caso viene meno.

Il duo canadese composto da Jesse F. Keeler al basso e Sebastien Grainger alla voce e alla batteria, propone un genere musicale influenzato sia da quello che è stato definito dai più come dance-punk, sottogenere musicale nato dalla commistione tra punk-rock e musica dance, che dall’hard-rock tendente all’heavy metal.

Reduci dall’ottimo primo disco “You’re A Woman, I’m A Machine” e dallo scioglimento nel 2006 con la successiva reunion nel 2011, i DFA 1979 decidono di ritornare in studio per comporre nel 2013 quello che sarà il loro ultimo lavoro (per adesso) dal titolo The Physical World.

Il disco viene preceduto dai singoli Trainwreck 1979 e Government Trash: il primo chiarisce fin da subito che tra le intenzioni della band c’è sicuramente quella di avere un maggiore appeal radiofonico, testimoniato da un sound “ammorbidito” rispetto al primo disco, dove a dominare è la ruvidità dei suoni rispetto all’aspetto melodico.

Ma il famoso detto recita che “il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Nonostante le nobili intenzioni palesate con pezzi quali Right On, Frankenstein!, nel quale spicca un outro di strokesiana memoria, e Crystal Ball, con un ritornello che ricalca la filosofia del sing-along, i due compari continuano a perseverare nel proporre pezzi dall’impatto sonoro devastante: Gemini è una dinamite pronta ad esplodere da un momento all’altro, com Keller che si diverte a strapazzare ancor di più un basso rude già di suo, mentre Virgins con il suo andamento sabbatthiano obbliga l’ascoltatore ad assecondare il ritmo battendo il piede e dimenando la testa.

Sono stati per molto, forse troppo tempo nell’oscurità e la voglia di venir fuori alla luce (i due hanno suonato alla popolare trasmissione d’oltreoceano “David Letterman Show”) ha costretto il duo a rivedere il proprio approccio musicale, “addolcendo” il loro sound con l’aggiunta di synth e coretti sparsi qua e là (quasi invisibili nel primo disco) in grado di rendere alcuni pezzi più easy listening.

Da apprezzare il fatto che, nonostante le necessità dettate dai canoni del mercato discografico, i DFA 1979 abbiano comunque fatto ricorso alla propria formula non alterando in toto la propria natura, come già accaduto a svariate band del panorama musicale odierno. Resta da dire, però, che i DFA 1979 ci piacciono certamente di più quando fanno gli zotici!

(2014, Last Gang)

01 Cheap Talk
02 Right On, Frankenstein!
03 Virgins
04 Always On
05 Crystal Ball
06 White Is Red
07 Trainwreck 1979
08 Nothin’ Left
09 Government Trash
10 Gemini
11 The Physical World

IN BREVE: 3,5/5

Nato a Catania nel Febbraio 1989, da sempre appassionato di audio, studia ingegneria del suono. La sua vita cambia quando a 13 primavere ascolta per la prima volta un solo di Hendrix. Da quel momento lui e la sua chitarra sono un'entità unica avente vita propria.