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Eluvium – False Readings On

falsereadingsonCerto da un lato, è il caso di dirlo, vorremmo tutti che l’anno finisse. Che il 2016 la smettesse di mietere vittime illustri. Eppure dall’altro, quello strettamente discografico, un’annata così la si vorrebbe più spesso. Ricca, ricchissima: al limite dell’ingordigia. Una grande abbuffata nella quale False Readings On, nuova creatura di quel geniaccio di Eluvium, non può che essere una portata principale.

Certo se è vero, come si studia nel giornalismo, che “dog bites man” non è una notizia, è vero anche che non siamo nuovi a grandi album del Nostro. Ultimo, in ordine di tempo, il bellissimo “Nightmare Ending”; rispetto al quale, tuttavia, un ulteriore gradino è scalato. Quest’uscita segna un ritorno in grandissimo spolvero per Matthew Cooper, forse mai così ispirato dall’epoca dell’incensatissimo “Copia”. Una stupenda commistione  tra ambient (fin qui tutto bene) e musica sacra, per stuzzicare più di un rimando mai evidente.

Si va dall’episodio lirico del Balanescu Quartet –  “Maria T.” – a Tim Hecker, senza dimenticare né Arvo Pärt né Stars Of The Lid. Un riuscitissimo sposalizio che trova gloria – e aggiungiamo: che gloria! – già in avvio: Strangeworks e Fugue State, quasi puntata unica in crescendo, stenderebbero anche la foga di Floyd Mayweather, grazie ad un gancio di dolce intensità che va liquefacendosi nella polvere di Drowing Tone. Regenerative Being è semplicemente uno di quei pezzi buoni per la fine del mondo: da metter sopra quando tutto sta crollando, per ammirare poi le rovine sul drone di Washer Logistics.

Dove Movie Night Revisited rappresenta la pennellata certamente più liturgica del complesso, Beyond The Moon In Reverse assomiglia a una messa laica in celebrazione di un essere mai esistito, a completamento di un binomio che ha nell’organo lo strumento principe e magnificamente deviato. Si chiude, in pompa magna, sulla suite di diciassette minuti Posturing Through Metaphysical Collapse: un’autentica, commovente esplosione di white noise giunta dopo il singhiozzo di Rorschach Pavan e il sapore da lost tape di Individuation.

In un anno, come annunciato in avvio, così profondamente colmo ed empio, Eluvium pone la propria sigla con indubitabile autorità. Quella che soltanto le carezze sanno concedere. Soltanto un atto di dolore, un voto di bontà, un perentorio abbraccio in una trincea di sordi. ”If you’re lonely, press play”.

(2016, Temporary Residence)

01 Strangeworks
02 Fugue State
03 Drowning Tone
04 Regenerative Being
05 Washer Logistics
06 Movie Night Revisited
07 Beyond The Moon For Someone In Reverse
08 False Readings On
09 Rorschach Pavan
10 Individuation
11 Posturing Through Metaphysical Collapse

IN BREVE: 4/5