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Fauns – S/T

Nella mitologia romana i Fauni erano le divinità della natura. Nello specifico le divinità dei boschi, creature sì antropomorfe, ma con zampe di capra al posto dei piedi e un bel paio di corna in testa. Corpi ibridi che si aggirano in un habitat decisamente incline a stimolazioni sensoriali. Caratteristiche, queste, che è facile riscontrare anche nella musica dei The Fauns, formazione inglese che col suo omonimo esordio giustifica in pieno un moniker ricco di significati e già di suo predisposto a determinate sonorità. The Fauns è un lavoro che offre spunti variegati, si dirama su sentieri diversi, a volte opposti per concezione, ma che messi insieme dimostrano in questa occasione un’invidiabile uniformità e complementarità. Dream pop si potrebbe dire, ed è forse questa la via più azzeccata per definire in un’unica e riduttiva etichetta la proposta sonora dei The Fauns. La lezione dei maestri del genere – i Cranes da Portsmouth, U.K. – è freschissima, e la band di Alison Garner sembra averla assimilata alla perfezione. Brani come l’opener LovestruckUnderstandRoad Meets The SkyDeranged1991 racchiudono al loro interno tutti i dettami necessari: una voce femminile soave e rarefatta, il giusto connubio fra chitarre stridenti e inserti elettronici. L’altro aspetto che “ibrida” il dream pop e muta a dovere il “corpo” dei The Fauns è lo shoegaze. In realtà le linee qui presenti sono quelle di uno shoegaze meno violento e “chitarristico” del solito. Ma gli strati sovrapposti di sei corde, il modo stesso di presentare episodi come Cool StuffThe Sun Is CruisingFragileCome Around Again, non lasciano spazio a interpretazioni riguardo le intenzioni della band britannica. I due minuti di intro strumentale di Black Sand, poi, non saranno ambient puro ma palesano una certa metereopatia tipica di quegli artisti che dell’ambient posseggono le chiavi. Ah, stava per sfuggirci: i The Fauns sono inglesi, ma non s’è detto che nascono per la precisione a Bristol… lasciamo a voi ulteriori considerazioni.

(2009, Laser Ghost Recordings)

01 Lovestruck
02 Cool Stuff
03 Understand
04 The Sun Is Cruising
05 Fragile
06 Road Meets The Sky
07 Black Sand
08 Deranged
09 Come Around Again
10 1991
– Lovestruck (Tunnel Of Love Mix) –

A cura di Emanuele Brunetto