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Feeder – All Bright Electric

allbrightelectricGiunti al ventennale della loro carriera, i Feeder ne hanno passate di tutti i colori: una lunga gavetta, il suicidio del batterista Jon Lee, un flop commerciale inatteso e a tratti inspiegabile (“Silent Cry”, anno 2008) quando sembravano definitivamente lanciati verso il successo su larga scala.

È per questo che non stupisce più di tanto come il duo nippo-gallese (49 anni a testa per Grant Nicholas e Taka Hirose) non senta il peso del tempo e la carenza di motivazioni e riesca a mantenere alto lo standard qualitativo in coerenza con il proprio recinto stilistico. A questo giro i Feeder optano per un album dove le atmosfere britpop del precedente “Generation Freakshow” (2012) cedono il passo a un suono più diretto e meno costruito, ma non per questo approssimativo. La miscela di All Bright Electric così funziona, complici anche le sempre ottime melodie di Nicholas.

L’album inizia in modo spedito: trovano spazio tre brani (Universe Of Love, Geezer, Paperweight) che rimandano a quel power pop che ha spesso segnato la vita della band, oltre al singolo Eskimo che si rifà a un più classico rock a stelle e strisce. Alla traccia numero cinque Nicholas cala l’asso nella manica: Infrared-Ultraviolet è un’epica ballad con un ritornello di categoria superiore, miglior pezzo dell’album senza se e senza ma. Bene anche la successiva Oh Mary, episodio intimo di matrice unplugged che sembra uscito dalla parentesi solista del frontman dei Feeder.

C’è poi spazio per alcuni brani che si ricollegano stilisticamente alla prima parte del disco (The Impossible, Divide The Minority, Hundred Liars) e un’altra ottima ballad come Another Day On Earth. Non mancano neanche due gemme presenti nella versione deluxe dell’album: Slint – che a dispetto del nome sembra essere uscita dalla penna dell’ultimo Noel Gallagher – e Holy Water, segnale di come la band riesca ad avere una visione rock a 360° infilando melodie di tutto rispetto.

Non saranno la next big thing della stampa specializzata, non saranno una band che va di moda, ma i Feeder rimangono una certezza granitica nel panorama indipendente britannico.

(2016, Cooking Vinyl)

01 Universe Of Life
02 Eskimo
03 Geezer
04 Paperweight
05 Infrared-Ultraviolet
06 Oh Mary
07 The Impossible
08 Divide The Minority
09 Angels And Lullaby’s
10 Hundred Liars
11 Another Day On Earth
12 Slint (Deluxe Edition)
13 Holy Water (Deluxe Edition)

IN BREVE: 4/5

Una malattia cronica chiamata britpop lo affligge dal lontano 1994 e non vuole guarire. Bassista fallito, ma per suonare da headliner a Glastonbury c'è tempo. Già farmacista, ha messo su la sua piccola impresa turistica. Scrive per Il Cibicida dal 2009.