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Foals – Everything Not Saved Will Be Lost Part 1

Nella settimana in cui viene reso noto che gli infiniti archivi musicali di MySpace sono andati irrimediabilmente perduti, un’espressione come “everything not saved will be lost” suona quasi come la più beffarda delle profezie. E invece questo Everything Not Saved Will Be Lost Part 1 dei Foals, rappresenta qualcosa in più di una semplice constatazione su quanto stiamo già perdendo, lentamente e inconsapevolmente.

Nella ricerca disperata di qualcosa che agganci l’attenzione, riattivando in un sol colpo tutti e cinque i sensi, l’atto di fermarsi e incontrare i suoni sbilenchi dei Foals può rivelarsi  una piccola epifania. “Everything Not Saved Will Be Lost Part 1” è un disco audace, ritmico, stimolante, arrivato sul mercato a oltre dieci anni da “Antidotes” (2008, album d’esordio del gruppo di Oxford) e dopo l’uscita dal progetto del bassista Walter Gerves.

A svelare questo contenitore, classico esempio da manuale di come una band riesca continuamente a reinventarsi, mantenendo comunque un’impronta inconfondibile, ci pensa Moonlight, che con le sue linee sinuose di chitarre, echi e sintetizzatori mostra le vesti reali di questa prima mezza dose (l’uscita di “Part 2” è programmata per l’autunno) tracciando un climax di atmosfere complesse ed espansive in cui ogni frammento riesce ad avere un significato ben scandito, sia singolarmente che nella sua totalità.

L’alienazione di Cafe DAthens, marimbe che si fondono a un groove paranoide; l’irridescenza di Exits, da stronza ad ammiccante in una manciata di secondi, rafforzata dalla presenza scenica di Isaac Hempstead-Wright (Bran Stark ne “Il Trono di Spade”) nel video ufficiale della traccia; l’impeto di In Degrees, in cui, ironia della sorte, bassi e tastiere creano una trama ritmica inarrestabile; l’ecletticità di On The Luna. “Everything Not Saved Will Be Lost Part 1” è un raro esempio di perfetto incastro tra texture sonore e capacità liriche vocali, quelle di Yannis Philippakis, in cui ogni parola interagisce esattamente con il suono ovattato che la circonda, in un crescendo vorticoso che germoglia fino a coprire tutto.

Sembrerà banale, ma è naturale chiedersi quale sarà il destino del fratello gemello “Part 2”, di cui, il 4 Marzo scorso, sono già stati svelati artwork e tracce, non foss’altro perché non sarà semplice controbattere a cotanta pienezza. Unica cosa certa, il palco: seguirà i colori degli album, passando dal rosso delle palme di “Part 1” alle tinte chiare di “Part 2”.

(2019, Warner)

01 Moonlight
02 Exits
03 White Onions
04 In Degrees
05 Syrups
06 On The Luna
07 Cafe D’Athens
08 Surf, Pt. 1
09 Sunday
10 I’m Done With The World (& It’s Done With Me)

IN BREVE: 4/5

Catanese, studi apparentemente molto poco creativi (la Giurisprudenza in realtà dà molto spazio alla fantasia e all'invenzione). Musicopatica per passione, purtroppo non ha ereditato l'eleganza sonora del fratello musicista; in compenso pianifica scelte di vita indossando gli auricolari.