Home RECENSIONI Kaiser Chiefs – Education, Education, Education & War

Kaiser Chiefs – Education, Education, Education & War

educationeducationeducationandwarPer i Kaiser Chiefs sembrava non esserci più speranza. Prima il mezzo passo falso di “Off With Their Heads” (2008). Poi il flop commerciale del mediocre “The Future Is Medieval” (2011). Infine l’abbandono di Nick Hodgson, a tutti gli effetti il Casaleggio dei Kaiser Chiefs: batterista, seconda voce, cofondatore e – secondo i ben informati – principale autore dei brani della band. Il divorzio dall’ex leader oscuro della formazione di Leeds era stato inizialmente pacifico, ma una successiva rivendicazione da parte di Hodgson della paternità di gran parte delle canzoni della band aveva creato parecchi malumori tra Ricky Wilson e compagni.

La rabbia è stata però salutare per la band, che con l’ottimo Education, Education, Education & War sembra avere ritrovato la verve di un tempo. Non è dato sapere se Hodgson si sia preso qualche merito di troppo o se il resto del gruppo abbia tratto giovamento dalla separazione, incanalando la ritrovata rabbia degli esordi verso una nuova maturità artistica: sta di fatto che siamo di fronte ad un disco tiratissimo e pieno di potenziali singoli (almeno sette canzoni su dieci).

Qualità, ma anche varietà: non mancano brani veloci, incazzosi e spensierati (One More Last Song, My Life e Cannons sono semplicemente irresistibili), ma rispetto al passato c’è anche spazio per un songwriting più maturo dove la componente emozionale predomina. Il singolo Coming Home è una ballad intensa e ben riuscita che strizza più di un occhio alle radio mainstream, ma è con l’eccellente Bows & Arrows che la band si supera: brano velocissimo, ben supportato da arrangiamenti audaci e da un meraviglioso ritornello che non lascia scampo. Assolutamente degna di nota anche la danzereccia Misery Company, dove sono presenti dei buoni assoli di chitarra che difficilmente avrebbero trovato spazio nell’era Hodgson.

L’album ha anche qualche passaggio a vuoto (la soporifera Roses e la mediocre The Factory Gates, forzatamente vincolata al sound degli esordi), ma il risultato rimane ottimo. Inutile dunque leggere in giro per il web recensioni superficiali che parlano di una band finita, scritte da chi probabilmente ha ascoltato il disco mezza volta: seppur senza il successo di un tempo i Kaiser Chiefs sono vivi e vegeti, fieri alfieri del british pop degli anni ’10.

(2014, Fiction / Universal)

01 The Factory Gates
02 Coming Home
03 Misery Company
04 Ruffians On Parade
05 Meanwhile Up In Heaven
06 One More Last Song
07 My Life
08 Bows & Arrows
09 Cannons
10 Roses

IN BREVE: 3,5/5

Una malattia cronica chiamata britpop lo affligge dal lontano 1994 e non vuole guarire. Bassista fallito, ma per suonare da headliner a Glastonbury c'è tempo. Già farmacista, ha messo su la sua piccola impresa turistica. Scrive per Il Cibicida dal 2009.