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Kendrick Lamar – untitled unmastered.

untitledunmasteredLa Top Dawg Entertainment è il collettivo della West Coast che da qualche anno a questa parte regna sulla scena, anche perché è difficile trovare rivali degni di nota. Durante la scorsa settimana, il presidente di TDE aveva stuzzicato la curiosità annunciando le nuove uscite previste dal suo roster per l’anno corrente, nonché la release di un album a sorpresa nel giro di pochi giorni. Tra i papabili, il toto scommesse era orientato su Schoolboy Q e Ab-Soul, da cui attendiamo un nuovo album da oltre due anni, o sull’unica donzella del gruppo, SZA, per concludere la sua trilogia con “A”. Ma in pochi si sarebbero aspettati un nuovo album di Kendrick Lamar ad appena un anno da “To Pimp A Butterfly”, mentre è così che nella notte fra il 3 e il 4 Marzo esce untitled unmastered. proprio dall’insospettabile. L’album si apprezza appieno se si conosce la narrativa di Kendrick Lamar, che ha iniziato a irrompere con “Section.80”, ha trovato una forma in “good kid m.A.A.d city” che si è poi ulteriormente raffinata con “To Pimp A Butterfly”. Si scopre che per quest’ultimo Lamar avevo inciso tra i 60 e gli 80 brani, con alcuni dei più meritevoli che sarebbero stati resi noti durante performance live. Da ciò si comprende quindi come “untitled unmastered.” si regga sul precedente album diventandone un’appendice, ma senza mai chiuderne il cerchio, anzi, lasciando sempre uno spiraglio di luce all’immaginazione.

Padrone, ancora una volta, il suo amore/odio per Compton, complice di tanti crimini quanti amori vissuti e amicizie perse a causa della droga. ll suo particolare rapporto con la religione o, meglio, il perenne senso di colpevolezza che lo porta a sentirsi peccatore. L’intro, in untitled 01 | 08.19.2014, si apre con una voce molto calda, tipica di un uomo degli Stati del Sud degli Stati Uniti, un po’ eccitante, un po’ inquietante, che vuole creare le basi per i successivi otto brani. Nel primo, in particolare, Lamar s’immagina come il continuo perpetrarsi di razzismo e guerre possa condurre all’inizio di un’apocalisse con conseguenze tragiche per l’intera umanità. In ​untitled 02 | 06.23.2014 con “I’m sick and tired of being tired / Can’t picked a side, the Gemini” espone la doppiezza del suo stato d’animo nell’indecisione tra il godersi i frutti del suo lavoro, abbandonandosi agli eccessi, e il vivere una vita morigerata ricordando le proprie umili origini, i fratelli e la guerra tra gang che miete ancora tante vittime nella feroce Compton. untitled 03 | 05.28.2013 non era completamente nuova al pubblico, già eseguita durante un’esibizione al The Late Show di Stephen Colbert. Con l’aiuto di Anna Wise gioca sugli stereotipi legati a ogni razza, concludendo coi versi “Tell them we don’t die / Tell them we don’t die / We multiply”, ancora una volta paladino della giustizia, richiamando alla memoria i tragici episodi avvenuti (non solo) a Ferguson. untitled 05 | 09.21.2014 è parte del brano che Lamar aveva proposto durante i Grammy in una performance che ha voluto denunciare le disuguaglianze sociali e le disparità di potere che portano i più deboli a vedersi privare della propria libertà, come semplici burattini del sistema: “Genocism and capitalism just made me hate / Correctionals and these private prisons gave me a date / Professional dream killers reason why I’m awake”.

Non solo rap, ma anche soul, jazz e funk. Il sassofono di Kamasi Washington, la schizofrenia di Flying Lotus, i cori di CeeLo, i bassi di Thundercat, le club bangers di Hit Boy e a quanto pare la base di untitled 07 | 2014-2016 prodotta dal figlio di cinque anni di Alicia Keys e Swiss Beats (il che sminuirebbe di gran lunga le capacità del padre). Tutto ciò dona classe alle sue continue metafore, l’album è da intendersi come una serie di brani estratti da quello che originariamente doveva essere “To Pimp A Butterfly” ed è l’ennesima prova di come Kendrick Lamar ci abbia abituato a un livello di creatività superiore, riuscendo a trasformarsi continuamente e a sfruttare al massimo i suoi picchi artistici. Come recita nella terza untitled, “Forecasted my future, this is the future / The mastermind until my next album more power to you”: non abbiamo altro che il meglio da aspettarci dal suo prossimo album.

(2016, Interscope / Top Dawg / Aftermath)

01 untitled 01 | 08.19.2014.
02 untitled 02 | 06.23.2014.
03 untitled 03 | 05.28.2013.
04 untitled 04 | 08.14.2014.
05 untitled 05 | 09.21.2014.
06 untitled 06 | 06.30.2014.
07 untitled 07 | 2014 – 2016
08 untitled 08 | 09.06.2014.

IN BREVE: 4/5