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Municipal Waste – Slime And Punishment

In un mondo musicale che, principalmente per questioni di mercato, tende a standardizzare e uniformare i suoni, c’è una scena che ha fatto della continuità e integrità il suo punto di forza. Il crossover thrash ha infatti le sue origini in un contesto nel quale le scelte stilistiche erano ancora dettate da un’attitudine sincera e la categorizzazione e distinzione di genere era ancora cosa lontana e nemmeno auspicabile.

I primi anni ’80 erano gli albori della scena estrema: si suonava per il puro gusto di farlo, mescolando le più svariate influenze e ponendo in modo inconsapevole le fondamenta per molta della musica che avrebbe fatto scapocciare per i seguenti 30 anni. Critica sociale, rifiuto della classe politica e ribellione al conformismo sono solo alcuni dei temi comuni che hanno prima avvicinato e poi legato il thrash metal ancora acerbo di band come i Metallica al punk hardcore di Black Flag e Dead Kennedys. Unione che in maniera del tutto naturale ha generato combo come i D.R.I (Dirty Rotten Imbeciles), i Suicidal Tendencies e successivamente gli S.O.D. (Stormtroopers Of Death), personale e riuscitissimo progetto di chi più di tutti si è impegnato ad ampliare gli orizzonti metallici attraverso la commistione di differenti realtà: quello Scott Ian che con i suoi Anthrax, per non farsi mancare nulla, ha poi abbracciato il rap e la black culture in quella che è stata una delle intese più riuscite di sempre.

È in questo contesto molto “true” e rimasto pressoché inalterato per decenni che vedono la luce i Municipal Waste, ensemble che dal 2001 è forse il più rappresentativo della scena crossover moderna avendo raccolto consensi in ogni dove fino alla firma, quasi scontata, con la Nuclear Blast, etichetta simbolo del ‘core mondiale. A 5 anni di distanza dal precedente “The Fatal Feast”, i Municipal Waste se ne escono con una nuova bordata thrashcore che altro non fa che consolidare la presenza sulla scena dei cinque di Richmond.

Slime And Punishment non è altro che la coerente prosecuzione della carriera dei leader Foresta e Waste. La lunga attesa non ha minimamente intaccato la natura di musica e messaggio che rimangono legati ai dettami del genere sebbene risulti ormai completato il processo di maturazione: quindi se i testi mantengono il consueto tono goliardico, il sound raggiunge una perfezione e ampiezza tecnica che ai tempi di un “The Art Of Partying” (2007, per chi scrive il loro miglior lavoro) non era minimamente immaginabile.

14 brani per meno di mezz’ora di ping pong sonoro tra fast tempo tiratissimi a prevalenza di vocalizzi hardcore e mid tempo old school thrash estremamente ritmati. È proprio questo connubio a rendere così speciale il suono dei Municipal Waste e track come le ottime Poison The Preacher, Slime And Punishment e Low Tolerance beneficiano in modo palese di entrambi gli elementi. Apprezzabile anche l’inserimento di una strumentale come Under The Waste Command che nonostante sia parecchio lontana dallo sconvolgere l’incedere del disco, propone qualche arrangiamento melodico che da respiro e profondità al tutto.

Non si può chiedere a musica come questa che rivoluzioni il panorama metal del prossimo futuro, non l’ha mai fatto e mai potrà farlo proprio per la genuina irruenza con il quale viene composta e proposta. A volte è semplicemente necessario che un disco ci faccia muovere su e giù la testa senza apparente motivo, con semplicità e un po’ di ignoranza come fondo e cosa meglio di un nuovo lavoro dei Municipal Waste per scatenare gli istinti più comuni dell’essere animale.

(2017, Nuclear Blast)

01 Breathe Grease
02 Enjoy The Night
03 Dingy Situations
04 Shrednecks
05 Poison The Preacher
06 Bourbon Discipline
07 Parole Violators
08 Slime And Punishment
09 Amateur Sketch
10 Excessive Celebration
11 Low Tolerance
12 Under The Waste Command
13 Death Proof
14 Think Fast

IN BREVE: 3,5/5

Da sempre convinto che sia il metallo fuso a scorrere nelle sue vene, vive la sua esistenza tra ufficio, videogames, motociclette e occhiali da sole. Piemontese convinto, ama la sua barba più di se stesso. Motto: la vita è troppo breve per ascoltare brutta musica.