Home RECENSIONI Okkervil River – I Am Very Far

Okkervil River – I Am Very Far

Appesi a un cornicione il mondo ha tutt’altra faccia. C’è il vuoto che fa paura, le distanze che seccano il fiato, il peso che trascina giù. Ecco la musica degli Okkervil River: la gravità maligna che la fa da padrona e quel senso di smarrimento dal sapore rock imbevuto di patos, chitarre, pianoforte, violini e fiati. I Am Very Far non è un titolo a caso per il nuovo album dei texani, perché c’è tutto il senso della lontananza, dell’atterrimento, della paura disciolta in un bicchiere di whisky disperato. E c’è l’epos, quello classico di Will Sheff e compagni. A proposito di Sheff, a tre anni dal precedente album (“The Stand Ins”) la sua voce è ancora una volta la perfetta sintesi di tutto ciò che sono gli Okkervil: una suadente disperazione, in punta di piedi, tra vita e morte, proprio come il Robert Smith in bilico sul burrone di “Just Like Heaven”, proprio come la burrasca che si scaraventa sulle finestre. “I Am Very Far” è un disco pieno, il suo ascolto impatta come una frusta sull’ascoltatore strizzato in una spirale di pianto, invocazioni e fatalismo. Prendete un pezzo come We Need A Myth, il rock agrodolce della band di Austin è affranto dalla pioggia di lacrime che bagna una società smarrita, fottuta. Una società con un assoluto bisogno di esempi e orizzonti. Lo canta Sheff: “We’re cut adrift / And we need a mass uplift / The world is trembling and weeping / Just at the point of believing” (“Siamo alla deriva / E abbiamo bisogno di un sollevamento di massa / Il mondo è tremante e piangente / Proprio al punto di credere”), lo ribadisce la band nello splendido impianto notturno e depresso di The Rise e di Mermaid, quest’ultima la storia di una sirena, del suo vagheggiamento, ancora una volta di un “mito”, tinteggiato da fiati, pianoforte e cori (un vero e proprio viaggio sott’acqua). Tutto il disco degli Okkervil River è un sguardo di sbieco sul mondo, sui sogni. Lì, appesi a un cornicione, attratti verso giù, lontano lontano, laddove si può (ancora) sognare.

(2011, Jagjaguwar)

01 The Valley
02 Piratess
03 Rider
04 Lay Of The Survivor
05 White Shadow Waltz
06 We Need A Myth
07 Mermaid
08 Hanging From A Hit
09 Show Yourself
10 Your Past Life Is A Blast
11 Wake And Be Fine
12 The Rise

A cura di Riccardo Marra