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Perfume Genius – No Shape

Probabilmente, qualcuno deve delle scuse a Mike Hadreas. Per non averlo scritto prima, per non aver avuto il coraggio di dirlo. Che sotto il nome Perfume Genius si cela uno dei più grandi, originali, incisivi e giovani cantautori della sua epoca. Sarebbe già bastato il precedente “Too Bright”, terzo magnifico centro su tre, per spingersi a fare una considerazione talmente ovvia.

Ma dopotutto, gli dei della musica forse vegliano e sorvegliano (su)i giusti per davvero, e allora ci hanno graziato con questo bellissimo No Shape: manco a dirlo, quarto centro su quattro. Il cantautore statunitense parte in quarta con un trittico di brani incredibile. La delicatissima Otherside, che si apre in un’esplosione à la “Closedown” di Cure-iana memoria, lascia spazio allo splendido singolo Slip Away, contraddistinto anch’esso da un climax ciclico, improvviso e struggente. Se i barocchismi di Just Like Love, giunti appena al minuto 6 dell’opera, non vi hanno appena dato il colpo di grazia: avete il cuore come la pietra – e non gioitene.

L’efebica maturità del trentacinquenne si esprime danzando armoniosamente su un tema unico e plurale, su uno stile a tratti volto a una certa, essenziale austerità (Valley, Every Night, Die 4 You) e in altri casi a una gioia spudoratamente – ma accortamente, sinuosamente – pop (Wreath, Sides).

Il terzetto di coda fa forse da contraltare al suo opposto corrispettivo, consegnando due episodi abbastanza dimessi come Braid e la portentosa Alan. Una dichiarazione d’amore purissima, una confessione ad altissima voce nella quale è possibile scorgere, in pochi versi, il mondo intero di Perfume Genius e di altri esseri indubbiamente speciali come lui: ”Thought I’d hide / Maybe leave something / Secret behind / Never thought / I’d sing outside”.

Se la critica internazionale ha salutato “No Shape” come definitiva consacrazione di una nuova voce al suo apice, lo si deve probabilmente al grave errore di calcolo intercorso nei precedenti capitoli: ciascuno elegante, contagioso, apollineo. Quest’ultima prova segna probabilmente, è vero, un nuovo step. Ma siamo pur sempre al quarto centro su quattro. E forse è seriamente ora di toglierci noi, cappello e maschera, al cospetto di un Artista con la A maiuscola.

(2017, Matador)

01 Otherside
02 Slip Away
03 Just Like Love
04 Go Ahead
05 Valley
06 Wreath
07 Every Night
08 Choir
09 Die 4 You
10 Sides (feat. Weyes Blood)
11 Braid
12 Run Me Through
13 Alan

IN BREVE: 4/5