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Rebecca Foon – Waxing Moon

Classe ’78, di Montreal, Rebecca Foon è una violoncellista, compositrice di fama internazionale, il cui background di collaborazioni non è facile da contenere in poche righe. Conosciuta anche con il moniker Saltland, con cui ha pubblicato due lavori con sonorità che mischiano elettronica e new classical, ha collaborato a molti progetti musicali della scena post rock, sperimentale e chamber music di Montreal e New York. A Silver Mt. Zion, Colin Stetson’s Gorecki Symphony Of Sorrow, Set Fire To Flames, il collettivo Esmerine con cui ha anche vinto uno Juno Award nel 2014 (categoria miglior disco strumentale) sono solo alcuni di questi. Waxing Moon è il primo disco a suo nome e cognome: una ricerca intimista che prova a mettere in soffitta le sovrastrutture elettroniche del passato. Piano, archi e arpeggi di chitarra generano stanze sonore solenni ed evocative, come la migliore new classical odierna riesce a fare. La pura rarefazione sonora di Vessels, pezzo in cui compare anche Patrick Watson, è uno dei picchi del disco che, in generale, mantiene sospeso l’ascoltatore nelle sue trame oniriche, forse talvolta ripetitive. Rebecca Foon ci invita a guardare il cielo, dunque, nell’attesa che sorga una luna nuova che si stagli al di sopra delle nuvole di questi tempi. 

(2020, Constellation)

01 New World
02 Pour
03 Another Realm
04 Ocean Song
05 Wide Open Eyes
06 Waxing Moon
07 Dreams To Be Born
08 Vessels (feat. Patrick Watson)
09 This Is Our Lives
10 New World Reprise

IN BREVE: 3/5

Nasco a S. Giorgio a Cremano (sì, come Troisi) nel 1989. Cresco e vivo da sempre a Napoli, nel suo centro storico denso di Storia e di storie. Prestato alla legge per professione, dedicato al calcio e alla musica per passione e ossessione.