Home RECENSIONI R.E.M. – Unplugged 1991-2001: The Complete Sessions

R.E.M. – Unplugged 1991-2001: The Complete Sessions

remunpluggedLa serie degli MTV Unplugged (tutt’ora sporadicamente attiva nonostante il progressivo decadimento di quella che era la tv musicale per eccellenza) ha dato vita nel corso degli anni ad alcuni dei live più belli della storia: basti citare in rappresentanza quello mitologico dei Nirvana o il parimenti intenso degli Alice In Chains. Poi Eric Clapton, Pearl Jam, Bob Dylan e tanti tanti altri. Fra questi altri non potevano di certo mancare quegli R.E.M. che hanno segnato il rock americano per tre decadi consecutive. Oltretutto, Michael Stipe e soci hanno acconsentito a staccare la spina per ben due volte, a distanza di dieci anni, nel 1991 e nel 2001. Momenti molto diversi per la band: nel ’91 avevano appena raggiunto l’apice del successo grazie ad “Out Of Time”, nel 2001 invece Bill Berry aveva già mollato il suo posto dietro le pelli e i magnifici tre (Stipe-Buck-Mills) erano freschi di “Reveal”, album di certo non esaltante.

Al contrario, però, di altri illustri colleghi che hanno deciso di far fruttare immediatamente le loro performance, mai nessuna uscita ufficiale era stata partorita a supporto delle due registrazioni della band di Athens, solo materiale dalla discutibile qualità audio/video di cui i fan hanno dovuto accontentarsi per anni. L’occasione offerta dal Record Store Day 2014, così, è stata fra le più ghiotte e attese: poter ascoltare finalmente le esibizioni integrali degli R.E.M. per MTV. Per di più, dopo la versione in vinile edita per supportare i negozi di dischi, arriva adesso anche quella in CD nonché in digitale.

La manna dal cielo, perché a tre anni dallo scioglimento ufficiale un’uscita del genere dipinge un quadro perfetto del percorso artistico della band, due istantanee indelebili che cristallizzano il talento degli R.E.M. in una dimensione (quella fatta di mandolino, chitarre acustiche e cori) che mette in evidenza al massimo le peculiarità del loro repertorio.

Il primo disco, quello del ’91, ha senza dubbio la tracklist più accattivante: ci sono alcuni dei brani che più hanno segnato gli anni passati sotto l’egida della I.R.S. Records, da Disturbance At The Heron House a Perfect Circle, passando per quel diamante che è Fall On Me e la rallentata Its The End Of The World As We Know It (And I Feel Fine), senza dimenticare episodi minori come Swan Swan H. Ovviamente l’attenzione era tutta sull’allora ultimo arrivato “Out Of Time”: basterebbe l’interpretazione di Half A World Away, con cui la band dà inizio al live, per giustificare l’acquisto di questo doppio. Poi Radio Song, Low, Belong, Endgame e l’immancabile Losing My Religion, già un classico seppur a pochi mesi dalla sua pubblicazione. C’è tanto anche da quel “Green” che segnò il passaggio degli R.E.M. alla Warner (Pop Song 89, Get Up e World Leader Pretend), così come un paio di chicche niente male: innanzitutto Love Is All Around, cover degli inglesi Troggs riproposta dalla band anche in altre occasioni, poi Fretless (che uscirà come b-side del singolo “The Sidewinder Sleeps Tonite”) e Rotary 11 (altra b-side, questa volta proprio di “Losing My Religion”).

Per l’esibizione del 2001, invece, normale che la scelta sia ricaduta su composizioni più recenti: apre le danze All The Way The Reno, dall’ultimo (ai tempi) “Reveal”, poi Imitation Of Life (che in acustico rende anche più dell’originale), Disappear, Beat A Drum, I’ve Been High e una I’ll Take The Rain che ripulita da tutto diventa una ballata di un’intensità devastante. Anche il precedente (sempre ai tempi) “Up” è ben rappresentato coi due singoli At My Most Beautiful e Daysleeper oltre che con la conclusiva Sad Professor. Ci sono comunque un bel po’ di puntate al passato, vedi Electrolite (che già su disco si prestava alla realtà unplugged), una versione da brividi di So. Central Rain incentrata quasi esclusivamente sull’inconfondibile voce di Stipe, ancora una volta Losing My Religion e poi Country Feedback, Cuyahoga, Find The River (unico estratto dal cult “Automatic For The People”) e The One I Love.

Non sono tante le grandi band che, dopo lo scioglimento, mantengono un’integrità tale da non fargli buttare alle ortiche l’immagine faticosamente costruita negli anni. Gli R.E.M. riescono ancora una volta a mantenere intatta la propria classe, licenziando un disco che s’incastona senza sfigurare all’interno di una discografia già epocale, colmando una lacuna e andando ben oltre la consueta spremitura degli archivi posta in essere da artisti (e parenti) alla canna del gas.

(2014, Rhino)

– 1991 UNPLUGGED –
01 Half A World Away
02 Disturbance At The Heron House
03 Radio Song
04 Low
05 Perfect Circle
06 Fall On Me
07 Belong
08 Love Is All Around
09 Its The End Of The World As We Know It (And I Feel Fine)
10 Losing My Religion
11 Pop Song 89
12 Endgame
13 Fretless
14 Swan Swan H
15 Rotary 11
16 Get Up
17 World Leader Pretend

– 2001 UNPLUGGED –
01 All The Way To Reno
02 Electrolite
03 At My Most Beautiful
04 Daysleeper
05 So. Central Rain
06 Losing My Religion
07 Country Feedback
08 Cuyahoga
09 Imitation Of Life
10 Find The River
11 The One I Love
12 Disappear
13 Beat A Drum
14 I’ve Been High
15 I’ll Take The Rain
16 Sad Professor

IN BREVE: 4/5