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Ronin – L’Ultimo Re

Bruno Dorella-Cinema è un binomio oramai inscindibile. Soprattutto da quando nel 2007 il musicista milanese il “grande schermo” l’ha toccato per davvero. E’ firmata Ronin, infatti, la colonna sonora di “Vogliamo Anche Le Rose” di Alina Marazzi, con grande soddisfazione per quelli che per anni hanno sponsorizzato Dorella come ottimo soundtracker. Oggi, L’Ultimo Re, nuova uscita dei Ronin, rimane in scia. Partorito grazie all’aiuto di Nicola Ratti (chitarra e elettroniche), Chet Martino (basso e contrabbasso) ed Enzo Rotondaro (batteria e percussioni), il disco nasce dalla battuta “con le budella dell’ultimo prete impiccheremo l’ultimo re” pescata in chissà quale reminiscenza cinematica. Dorella dimostra il suo talento compositivo a tal punto che, ascoltando “L’Ultimo Re”, sembra di avercelo di fronte il film che manca. Proprio lì davanti agli occhi. Ma veniamo alle tracce: a differenza del passato il musicista milanese compatta il suono. Non ci sono più le incursioni efficacissime nella world music (fanfare balcaniche, fiati latini, livori post-rock, tribalismi etiopi). Si resta, piuttosto, in uno stesso luogo: il deserto di pietra di qualche canyon statunitense tra “cal” ed “exico”, magari sotto l’ombra di un cappello da cowboy o in sella a una galoppata che smuove la polvere del mezzogiorno. Il western, insomma è tutto intorno. Si parte con la title-track, con il coro maschile che richiama Morricone, e con la Fuga Del Prete che suggerisce la velocità del fuggifuggi da una situazione politica spiacevole. In cielo c’è un sole enorme, una palla infuocata che non sorride mai. Lo Spettro arriva poi di notte, le chitarre a schioppo, la dolcezza country, il fiato del jazz e il drumming delicato di Rotondaro sono le dolcissime rivelazioni di un cielo stellato. Anche Tre Miniatureparte da quel cielo. La chitarra di Dorella è sinuosa, si muove perfettamente al dondolio delle fiamme in un falò. Ecco di nuovo la fuga, la velocità, la polvere che si alza. Poi Venga La Guerra. La battaglia, la ferocia, e il sangue. Prima La Morte Del Prete e poi La Morte Del Re. Casse da morto e scheletri con copricapo in rosso bianco e nero. Slide guitar, la corposità di un ottimo whisky e l’odore acre della polvere da sparo. In un incessante scontro tra forze del bene e forze del male, tra santi, eroi e fuorilegge. Un album epico, insomma.

Nota: Partecipano a “L’Ultimo Re” anche Nicola Manzan (violino e viola), Giordano Geroni (basso tuba e organo) e Ivan A. Rossi (field recordings).

(2009, Ghost)

01 L’Ultimo Re
02 Fuga Del Prete
03 Meandro
04 Lo Spettro
05 Tre Miniature
06 Bleedingrim
07 Venga La Guerra
08 Morte Del Prete
09 Morte Del Re

A cura di Riccardo Marra