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Sarah Cracknell – Red Kite

redkiteLa stupenda voce di Sarah Cracknell, dopo aver ammaliato milioni di fan come “spirito guida” degli inglesi Saint Etienne, riprova a mettersi in solitaria con un secondo album, Red Kite, una pennellata sofisticata di folk rock mischiato a pop seventies come I Am Not Your Enemy, che a fatica si riesce a “pesare” come sostanza fine a sé stessa in quanto inafferrabile ed eterea, una nuvola di passaggio carica di luci tenui e leggiadrie beat che coinvolgono il senso della delicatezza, della signorilità.

Malinconie, ricordi da combaciare, amori, campi verdi e cieli tersi in un songwriting atmosferico, semplice ed emotivo che difficilmente non scalfisce l’interesse, brani che una volta depurati dall’elettronica del gruppo base scorrono come fiumiciattoli di montagna, freschi e lenti come in fondo lo è la vita. Se cercate un motivo armonico per abbellire un poco la vostra giornata standard, ecco il disco che potrebbe fare al caso, una signora “signora” che canta cose distanti e vicine, al pari di una confidenza tra amici o tra amanti.

Il duetto con Nicky Wire dei Manic Street Preachers in Nothing Left To Talk About inaugura la bellezza del registrato, seguito poi dalla interrogativa pastorale di Ragdoll, più in la il brividino pop rock che bussa in Hearts Are For Breaking e sotto l’impalpabile macramè di corde acustiche di The Mutineer, ma è il tocco liquido come rugiada di un Rodhes in Favourite Chair a far impennare il range della tracklist, tanto da portare il battito del cuore a palla. La signora londinese fa centro di nuovo.

(2015, Cherry Red)

01 On The Swings
02 Nothing Left To Talk About (feat. Nicky Wire)
03 In The Dark
04 Ragdoll
05 Underneath The Stars
06 Hearts Are For Breaking
07 Take The Silver (feat. The Rails)
08 The Mutineer
09 I Close My Eyes
10 It’s Never Too Late
11 I Am Not Your Enemy
12 Favourite Chair

IN BREVE: 3,5/5

Giornalista e critico musicale da tempo, vivo nella musica per la musica, scrivo di suoni, sogni e segni per impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole ne vuole tirare fuori il ritmo vitale dell’anima.