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Seasick Steve – Love & Peace

“Dog House Music” (2006) ha cambiato la vita di questo vecchio “hobo”, che ha superato i settant’anni e ha avuto una vita che è stata raccontata anche in maniera romanzata in diversi modi. Pure troppi, forse, visto che in una biografia su di lui uscita qualche anno fa, non vi troviamo coincidenze con quanto Steven Gold Leach (oppure Steven Gene Wold) aka Seasick Steve abbia raccontato di se stesso. 

Questo ha tuttavia contribuito ad alimentarne il “mito”. Una popolarità giustificata del resto per un musicista scafato che ha girato il mondo e suonato per le strade degli USA e di mezza Europa, dove muovendo dalla grande lezione del delta del Mississippi, ha sviluppato un suo stile peculiare di suonare una musica che ha una attitudine punk selvaggia (senza rinnegare chiaramente le solide radici blues) e conquistato la devozione di musicisti più giovani come i Left Lane Cruiser, ha collaborato persino con Ed Sheeran (“Can You Cook?”, BMG, 2018) e ricevuto apprezzamenti di ascoltatori e critica musicale.

Love & Peace è un disco autoprodotto uscito per la label di Steve, la Dead Skunk Records, e la Contagious Records. Autoprodotto da Steve e registrato con la collaborazione di Luther Dickinson al basso, Dan Magnusson alla batteria e Malcolm Arison all’armonica a bocca, l’album è stato anticipato da un paio di singoli (Travelin’ Man e la title track) e contiene dodici canzoni inedite di musica blues elettrificata, tutte registrate in analogico e senza il supporto di nessuna tecnologia digitale. Uscito un po’ in sordina, “Love & Peace” non ci mostra nei contenuti particolari novità nel suono e nella proposta (né c’è la stessa forza di altri dischi, a partire dal già menzionato “Dog House Music”): diciamo semplicemente che Steve mostra tutto il suo campionario e quei vecchi “trucchetti” da performer navigato che soffre il mal di mare e che padroneggia con sicurezza lo strumento.

Per il resto con il suo “boogie” ci manda chiaramente messaggi positivi in linea con la sua indole e, in un momento così particolare, ci richiama alla libertà intesa in ogni senso possibile: il viaggio, l’avventura, uscire e aprirsi al mondo e godere della vita e del contatto con gli altri. Ragioni etiche che non fanno necessariamente un grande disco e non sono necessarie allo scopo, ma non guastano mai.

(2020, Contagious / Dead Skunk)

01 Love & Peace
02 Regular Man
03 I Will Do For You
04 Clock Is Running
05 Carni Days
06 Church Of Me
07 Toes In The Mud
08 My Woman
09 Ain’t Nothin’ Like The Boogie
10 Travelling Man
11 Ready Of Not
12 Mercy

IN BREVE: 2/5

Sono nato nel 1984. Internazionalista, socialista, democratico, sostenitore dei diritti civili. Ho una particolare devozione per Anton Newcombe e i Brian Jonestown Massacre. Scrivo, ho un mio progetto musicale e prima o poi finirò qualche cosa da lasciare ai posteri. Amo la fantascienza e la storia dell'evoluzione del genere umano. Tifo Inter.