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Six Organs Of Admittance – Ascent

Lo conosciamo bene Ben Chasny. E conosciamo ancora meglio quella sua capacità unica di dipingere paesaggi fra i più disparati: ora deserti polverosi, ora montagne alte e innevate, ora boschi fittissimi, ora cieli notturni illuminati dalle stelle. E’ una chitarra che “parla” la sua, al di là della semplice – ma neanche tanto – emissione di note. Ed è un memorandum continuo, perché non passa anno senza che qualche nuova pubblicazione a nome Six Organs Of Admittance venga licenziata, ricordandoci perché lo si ascolta sempre con immutato interesse. Una prolificità davvero ammirevole, ancor più se rapportata al fattore qualità. Anche per questo 2012 Chasny si rifà sotto e tocca ad Ascent segnare un’altra tacca nella sua ampissima discografia. Lavoro, quest’ultimo, messo in piedi in collaborazione con gli amici Comets On Fire, uno dei tanti progetti paralleli cui Ben presta saltuariamente i suoi servigi. La caratteristica principale della musica di Chasny è sempre stata l’innata propensione a spaziare fra gli umori e le gradazioni di colore, tanto con la morbidezza delle corde acustiche quanto con l’aggressività elettrica. Quest’ultima, però, non era mai stata così tangibile come in quest’ultimo lavoro. A tratti, infatti, lo psych-folk della casa lascia strada a venature post-rock piuttosto accentuate: vedi l’opener Waswasa, pezzo interamente strumentale – e non è un caso – che paga pegno al genere; oppure A Thousand Birds (ripresa da “Dark Noontide” del 2002 e riarrangiata per l’occasione) ed Even If You Knew, che della psichedelia sixties prendono la parte più rumoristica. L’impatto di quest’elettricità risulta spiazzante, anche perché il resto del lavoro vive di un continuo saliscendi emotivo, fra ipnosi seventies (Close To The Sky, anche questa ripescata dal passato, nello specifico da “Compathia” del 2003) e le solite ballad con cui Chasny è riuscito a farsi amare (su tutte Your Ghost). A completare il quadro il concept “spaziale” che si scorge tanto nelle lyrics dei brani quanto – più semplicemente – nell’artwork, altro aspetto mai lasciato al caso da Chasny che contribuisce volta per volta al confezionamento di queste gemme. Appuntamento all’anno prossimo, c’è da scommetterci.

(2012, Drag City)

01 Waswasa
02 Close To The Sky
03 They Called You Near
04 Solar Ascent
05 A Thousand Birds
06 Your Ghost
07 Even If You Knew
08 Visions (From Io)

A cura di Emanuele Brunetto