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Slaves – Are You Satisfied?

areyousatisfiedDal Kent inglese il nervo scoperto degli Slaves (Isaac Holman batteria/voce e Laurie Vincent chitarra/basso) con Are You Satisfied?, dopo una sfilza di EP il disco che li mette all’aria amperizzata di una tensione continua, alimentata a punk-garage laido e lurido, tredici incalzanti brani ipersonici che struggono e distruggono tutto al loro passaggio stereo, senza pensare a quello che potrebbero scatenare in sessioni live.

Eroi senz’anima dei locali inglesi – di quelli dove pogare e bere all’inverosimile prende la connotazione di una guerra carne a carne, corpo a corpo – il duo produce una intossicazione elettrica che non lascia scampo, una devastante riffa di suoni, distorsori perversi, testi oltraggiosi e tutto il cucuzzaro di una dannazione avversa a qualsiasi cosa sia da avversare, e lo fa con la naturalezza di un “panzer”, chitarre, percussioni e ugole brutali che riescono alla perfezione a rappresentare una “scena” alternativa inglese che ancora – nel nuovo millennio – ha da ringhiare molto al prossimo.

Assimilabili esteticamente ad un altro duo che imperversa ovunque, i Royal Blood, i nostri mordono accanitamente in The Hunter, Do Something, Hey e Ninety Nine, pomiciano i Sex Pistols in Sockets e She Wants Me Now e si calmano giusto il tempo di riaccordare le chitarre in Wow!!!7AM, il resto è una caotica siderurgica. Non male, dai!

(2015, Virgin EMI)

01 The Hunter
02 Cheer Up London
03 Sockets
04 Despair And Traffic
05 Do Something
06 Are You Satisfied?
07 Wow!!!7am
08 Hey
09 Live Like An Animal
10 Ninety Nine
11 She Wants Me Now
12 Feed The Mantaray
13 Sugar Coated Bitter Truth

IN BREVE: 3/5

Giornalista e critico musicale da tempo, vivo nella musica per la musica, scrivo di suoni, sogni e segni per impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole ne vuole tirare fuori il ritmo vitale dell’anima.