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SOHN – Tremors

tremorsSe passi senza colpo ferire dal remixare un brano per Lana Del Rey al pubblicare un esordio della caratura di questo Tremors, con tutte le siderali distanze del caso, c’è solo una parola per definirti: un predestinato. E tale non può che essere considerato Christopher Taylor aka SOHN, londinese trapiantato a Vienna in giro già da un po’ con la sua attività di apprezzato producer, che giunge solo adesso al proprio personalissimo esordio sulla lunga distanza, complice un’etichetta come la 4AD che ha l’occhio lungo per i fenomeni.

La strada imboccata da SOHN è chiara fin dall’apertura affidata a Tempest: è elettronica solitaria la sua, di quella composta giù in uno scantinato o su in alto nell’attico di un grattacielo, senza vie di mezzo. Per lo più algida, la proposta sonora di Taylor non lesina però sbalzi umorali nei momenti topici del disco, che lo rendono un languido lasciarsi cullare dal mare lungo su cui navigano le undici tracce che lo compongono.

Le venature soul della sua voce lo inseriscono a giusto titolo in quel filone senza fine aperto da James Blake e cavalcato da tanti altri. Ma c’è che Blake ha pochi, pochissimi cambi di scenario all’interno dei propri lavori, mentre SOHN si muove abilmente fra l’incedere oltremodo ballabile del singolo Artifice (un James Blake che ha dismesso il loden per indossare la camicia giusta per il locale giusto) e quella commovente ballad che è Paralysed, passando per il minimalismo di una Fool, l’accattivante melodia di The Wheel o il ricercatissimo incedere pop di Veto.

“Tremors” è una sequenza continua di loop vocali, ritornelli ficcanti, oasi dubstep, puntate r’n’b, atmosfere da sonno vigile, aperture ai bagliori del mattino e repentine ridiscese nel chiaroscuro islandese. Più di un producer, più dell’ennesimo smanettone con un Mac sottomano, molto più dell’ennesimo clone di James Blake (che resta comunque l’innegabile punto di partenza, seppur non d’arrivo), il progetto SOHN brilla di luce propria e merita ben più che attenzione: si sentirà parlare moltissimo di Christopher Taylor, c’è da esserne certi.

(2014, 4AD)

01 Tempest
02 The Wheel
03 Artifice
04 Bloodflows
05 Ransom Notes
06 Paralysed
07 Fool
08 Lights
09 Veto
10 Lessons
11 Tremors

IN BREVE: 4/5