Home RECENSIONI Spraynard – Mable

Spraynard – Mable

mableDelle sing along in generale ci si può fidare, delle melodie a presa rapida idem e del punk pop di quello che colonizza charts e cuffiette per orecchie giovanili pure, dunque Mable, il disco nuovo degli americani Spraynard, ha tutte le carte in regola per rinfrescare una scarsa trentina di minuti di un’estatedal morso torrido.

Il terzetto di West Chester, Pat Graham (voce/chitarra), Jake Guralnik (basso) e Pat Ware (voce/batteria), è complice di un sound che impazzisce ogni volta all’improvviso, dieci tracce regno di punk pop (emo)ticizzato, veloce, espressivo, ma anche con tutta la gasatura intatta degli esordi, che poi vale a dire niente di nuovo dalle prime mosse elettriche di “Funtitled” (2011), ma tutto sommato un disco che “rotola” bene e che difficilmente non conquisterà apparati uditivi di nuove leve punkers, di quelli con le tavole da surf e l’occhialetto a specchio come “absolut life style oriented”.

Collegabili con certe direttrici di stampo Get Up Kids, i nostri nel loro impeto prolisso e mai pretenzioso riempiono l’ascolto di bravura, hooks e melodie distorte, una ambizione – la loro – che è premiata e apprezzata nella scena outsider americana e brani come le ventate in faccia di Buried, Medicine, ed Everywhere e i sentimenti d’amore e sfiga di Lost Boys, Out Of Body e Home sono una goduria in cui immergere la testa più volte.

(2015, Jade Tree)

01 Applebee’s Bar
02 Buried
03 Medicine
04 Pond
05 Everywhere
06 Bench
07 Listen To Me
08 Lost Boys
09 Out Of Body
10 Home

IN BREVE: 3/5

Giornalista e critico musicale da tempo, vivo nella musica per la musica, scrivo di suoni, sogni e segni per impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole ne vuole tirare fuori il ritmo vitale dell’anima.