Home RECENSIONI The Joy Formidable – Hitch

The Joy Formidable – Hitch

hitchIl Galles ha da sempre offerto una miriade di band interessanti, con la strana ma comune attitudine nel saper centellinare una vincente pacchianeria nella loro proposta musicale: Manic Street Preachers, Stereophonics, Feeder, Lostprophets (prima del ripugnante scandalo pedofilia del cantante Ian Watkins) sono in tal senso i nomi più importanti degli ultimi vent’anni, e questa strana tradizione continua brillantemente con i Joy Formidable, arrivati ormai al decennale della loro carriera.

Per questo terzo Hitch è bene dire subito che la band britannica tira fuori il meglio a inizio album: A Second In White, Radio Of Lips e The Last Thing on My Mind sono tre canzoni straordinarie, senza se e senza ma le migliori del disco (tale posizionamento sarà un caso?). Rappresentano al meglio le straordinarie potenzialità dei Joy Formidable, che quando infilano la giusta melodia nella loro imponente fabbrica del suono riescono a diventare un’autentica forza della natura, divagazioni strumentali incluse.

Purtroppo il gioco (come già accaduto nei precedenti capitoli della band) non riesce sempre e il livello medio scende, anche se non più di tanto: nella parte centrale del disco svettano brani parecchio gradevoli come Liana, la baroccheggiante Running Hands With Night e It’s Started (a proposito di pacchianeria, sentite l’intro…), che mantengono tutto sommato alta l’asticella della qualità.

C’è poi fortunatamente ancora un brillante colpo di coda: Blowing Fire è un brano che nonostante la struttura fin troppo semplice (la sempre brillante Ritzy Bryan canta un ritornello identico all’iniziale riff di chitarra) convince appieno, e lo stesso si può dire del tentativo di concludere l’album con un tocco di epicità: Don’t Let Me Know può essere infatti considerata, con i suoi sette minuti, una traccia esemplificativa della carriera dei Joy Formidable, cresce piano ma in modo inesorabile, toccando vette inaspettatamente alte. Buon Galles non mente.

(2016, C’mon Let’s Drift / Caroline)

01 A Second In White
02 Radio Of Lips
03 The Last Thing On My Mind
04 Liana
05 The Brook
06 It’s Started
07 The Gift
08 Running Hands With The Night
09 Fog (Black Windows)
10 Underneath The Petal
11 Blowing Fire
12 Don’t Let Me Know

IN BREVE: 3,5/5

Una malattia cronica chiamata britpop lo affligge dal lontano 1994 e non vuole guarire. Bassista fallito, ma per suonare da headliner a Glastonbury c'è tempo. Già farmacista, ha messo su la sua piccola impresa turistica. Scrive per Il Cibicida dal 2009.