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The National – Sleep Well Beast

Il nero, si sa, sta bene su tutto. Il nero azzera tutto, lo rende asciutto, il tutto. Prendete una foto in bianco e nero: lì non ci sono orpelli a confondere l’occhio, né la luce a coprire di marmellata spigoli e profili. Ci sono solo le forme, con la loro geometria, la loro silhouette definita. Matt Berninger lo sa. Sa che per arrivare all’osso deve togliere i colori.

I The National lo sanno. Sanno che per parlare di rapporti in bilico, di fragilità, di equilibri precari, di amore flebile come vetro soffiato, serve una pellicola monocroma. Servono canzoni prosciugate che, il diavolo, lo celino su strati più nascosti. Sleep Well Beast è un titolo micidiale. “Dormi bene, bestia” (sì, davvero, è un titolo fantastico e spaventoso) racconta di quel diavolo sottocoperta. Il diavolo di un rapporto di coppia pronto ad aprirsi come un puzzle dismesso. Il diavolo della fine rimandata, del non-detto che poi ti si ribalta addosso come un’auto che finisce fuori strada.

Canzoni dense, “bestiali”, una sorta di philophobia – come la chiamerebbero gli Arab Strap – che ci porta a muoverci in territori dal terreno così scosceso da costringerci continuamente a cercare un appiglio per percorrerli. Dodici canzoni: rock. Rock vero, insidioso, scuro, con la voce di Berninger a dare il colpo di grazia con quel baritono da fine del mondo.

In Day I Die il ritmo si velocizza ma si velocizza anche la consapevolezza di non poter cambiare le cose quando hanno preso una brutta piega (“Scordatelo, niente cambia il niente”). In Born To Beg subentra una leggera elettronica, così leggera da risultare sentore di minaccia imminente, così come in I’ll Still Destroy You in cui però la minaccia, come un temporale, si palesa sempre alla fine. Nella ballata Dark Side Of The Gym l’appello è addirittura disperato: “vorrei innamorarti di me almeno per un momento”.

In Guilty Party poi Matt mette nero su bianco la sensazione di una relazione che ha perso ogni fibra d’amore (“non è colpa di nessuno, nessun partito è colpevole, non ho semplicemente nulla, nulla da dire”): micidiale, micidiale come il morso del diavolo, come la fine che incombe, come una forma in bianco e nero: non c’è speranza che qualcosa la confonda.

(2017, 4AD)

01 Nobody Else Will Be There
02 Day I Die
03 Walk It Back
04 The System Only Dreams In Total Darkness
05 Born To Beg
06 Turtleneck
07 Empire Line
08 I’ll Still Destroy You
09 Guilty Party
10 Carin At The Liquor Store
11 Dark Side Of The Gym
12 Sleep Well Beast

IN BREVE: 4/5