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Tricky – Ununiform

Di quella triade di platino che ha forgiato e contribuito a diffondere il verbo di Bristol in giro per il mondo, Tricky è quello indubbiamente uscito peggio dall’inesorabile trascorrere del tempo. I Massive Attack non hanno praticamente mai sbagliato un colpo, mentre i Portishead di colpi ne hanno sparati così pochi da mettersi al sicuro da ogni possibile passo falso.

Adrian Thaws, invece, ha vissuto da metà anni Novanta a oggi dei preoccupanti alti e bassi, tra pietre miliari del genere (solo all’inizio, purtroppo), preoccupanti e lunghissimi silenzi e momenti di totale logorrea compositiva, senza che questa si sia mai tramutata, però, in qualcosa di davvero imprescindibile. Un disco come Ununiform, così, ci sta poco a diventare la roba migliore partorita da Tricky da un bel po’ di anni a questa parte, perché gioca semplice e gioca con regole conosciute, senza lanciarsi in presuntuose reinterpretazioni di qualcosa che è com’è ed è sempre piaciuta per com’è.

Gli episodi in cui Tricky fa il Tricky e quel Tricky si ritrova da solo a gestire il pezzo, quelli convincono: è il caso di Obia Intro, di Same As It Ever Was, di It’s Your Day e soprattutto del singolo The Only Way, che se si scoprisse fosse stato scritto vent’anni fa non sorprenderebbe affatto. Mentre per quanto riguarda i featuring, sono una pioggia e stanno lì più per rimpolpare il biglietto da visita che per lasciare effettivamente un segno, sebbene Smoky Mo in Bang Boogie e la solita meravigliosa Martina Topley-Bird nella conclusiva When We Die si guadagnino eccome il gettone di presenza. Impalpabile il resto, tra cui l’Asia Argento appena sussurrata di Wait For Signal.

I beat più modaioli di Blood Of My Blood (in cui compare il kazako Scriptonite), le derive uptempo di Dark Days (con Mina Rose, presente anche nella più compassata Running Wild) e Armor (con Terra Lopez) e la cover prevalentemente acustica della “Doll Parts” delle Hole (qui ribattezzata Doll e affidata alla voce di Avalon Lurks) sono i punti deboli dell’album, ma non così deboli da affossarlo.

Insomma, Tricky con “Ununiform” non stravolge nulla, aggiunge molto poco tanto al segmento di riferimento quanto alla propria personalissima parabola, ma dimostra quantomeno di saperci ancora fare nel maneggiare fumi e macchine infernali. Il che, visti i tempi e visto il suo recente passato, è qualcosa di cui vale la pena accontentarsi.

(2017, !K7 / False Idols)

01 Obia Intro
02 Same As It Ever Was
03 New Stole (feat. Francesca Belmonte)
04 Wait For Signal (feat. Asia Argento)
05 It’s Your Day
06 Blood Of My Blood (feat. Scriptonite)
07 Dark Days (feat. Mina Rose)
08 The Only Way
09 Armor (feat. Terra Lopez)
10 Doll (feat. Avalon Lurks)
11 Bang Boogie (feat. Smoky Mo)
12 Running Wild (feat. Mina Rose)
13 When We Die (feat. Martina Topley-Bird)

IN BREVE: 3/5