Home RECENSIONI Twilight Garden – A World We Pretend

Twilight Garden – A World We Pretend

Non ci vuole l’intuito di un investigatore privato per risalire ai modelli presi in prestito da Todd Loomis nel forgiare The Twilight Garden, la creatura che impersonifica in solitario, anima e corpo. Fin dallo pseudonimo scelto (ricordiamo la “This Twilight Garden” incisa dai Cure) gli insegnamenti di Sir Robert Smith e soci risultano fin troppo evidenti per lasciare spazio ad altre interpretazioni che – nonostante il progetto di Loomis vada a tratti anche oltre il prototipo cureiano – finirebbero per apparire un puro diversivo. Ciò che il buon Todd mette in atto è un lineare quanto riuscito revival di un bel po’ di quella roba che negli anni ’80 rispondeva al nome di new wave. Le dieci tracce che vanno a formare A World We Pretend sono impregnate dalla prima all’ultima nota di atmosfere scure e rarefatte, che trovano nelle tastiere e nei campionamenti la giusta valvola di sfogo. La voce di Todd Loomis paga anch’essa pegno a Smith, più per le intonazioni raggiunte che per un reale “plagio” che tanti altri hanno, invece, più volte posto in essere. In brani come A-Wake (fra gli episodi migliori) o la conclusiva Melancholy Crush si sente forte l’eco dell’ammirazione riposta nel singer dei Cure. Ma, sorvolando sulle seppur importantissime parti vocali, sono le intere strutture melodiche a ricordare prepotentemente certo sound della band inglese, coi loro apici espressivi e quel continuo saliscendi emozionale che segna gran parte delle produzioni firmate da Robert Smith. Si è già accennato, comunque, a come Loomis ci metta dentro anche dell’altro oltre alla massiccia dose di Cure di cui s’è detto. I bit pulsanti di scuola Depeche Mode tanto per dirne una (vedi Retainer MaintainerThe PuppeteersDelusions Of Us), o certe ritmiche di matrice Sisters Of Mercy tanto per dirne un’altra (vedi Dead Adults). Qual è allora l’apporto personale di Loomis? Probabilmente nessuno, in termini meramente strumentali e di composizione. Ma la passione dimostrata è strabordante, e tanto basta per valutare positivamente l’esordio del progetto The Twilight Garden.

(2010, Projekt)

01 I Am Echo
02 Dead Adults
03 The Ice King
04 A World We Pretend
05 A-Wake
06 Retainer Maintainer
07 The Puppeteers
08 Delusions Of Us
09 Something Beautiful
10 Melancholy Crush

A cura di Emanuele Brunetto