Tempi folli. Ormai lo sappiamo bene. Costretti in casa abbiamo riscoperto i cassetti, gli anfratti, gli oggetti. Le pratiche di una volta. Sbucano ricordi, fotografie. Tutto ciò che era stato relegato in una scatola ora chiede nuova vita. Quasi in spirito vintage. È ciò che è successo a Bono. Lo scorso 10 Maggio il leader degli U2 ha compiuto 60 anni e li ha voluti festeggiare con una compilation di 60 canzoni “che mi hanno salvato la vita” – ha scritto senza esitazioni. Sì, una compilation. Come quelle che si facevano ai tempi delle musicassette. Ce lo immaginiamo, seduto all’ombra del suo gazebo, scrivere una didascalia per ogni pezzo scelto. Anzi ancora di più, una lettera. Avete capito bene, una lettera. Si scrivono ancora le lettere? Oltretutto, battute a macchina (è ovviamente un effetto grafico ma lasciateci sognare Bono curvo su una Olivetti, ok?). La pratica di scrivere è una follia, bella, da quarantena. Tra i tanti pezzi (R.E.M., Clash, Lou Reed, Nick Cave, solo per citarne alcuni) e quindi lettere, particolarmente significativa quella che Bono ha “recapitato” a Duncan Bowie, il figlio di David, a proposito di Life On Mars?:
«Quando nel 1973 ho scoperto la canzone di tuo padre, avevo 13 anni e mi nascondevo sotto le coperte del mio letto al 10 di Cedarwood Road ascoltando una stazione pirata chiamata Radio Caroline. La canzone rispondeva a una domanda molto più importante… C’è vita intelligente sulla terra? Quella fu una prova che è così, per quanto mi riguarda».
Anche gli Einstürzende Neubauten hanno riscoperto le vecchie pratiche. Domani esce il nuovo disco “Allen In Allem” e per annunciarlo hanno lasciato sui propri social un numero di telefono. Nessuno telefona di questi tempi: si chatta, si videochiama, si posta, si cinguetta. Anzi no. Proprio in questo periodo di crazy time abbiamo telefonato come non mai. Agli amici, ai parenti, agli amanti. La necessità di sentirsi vicini, di impregnarsi di una voce amica, ci ha spinto a sciogliere un po’ di ghiaccio che normalmente ci portiamo addosso. Ecco, digitando il numero 0049 3062933151, dall’altro lato del capo, parte la voce di Blixa Bargeld che intona – con il suo solito tono austero (in questo caso ancor più accentuato dal fruscio della linea telefonica) – Wedding, una delle canzoni contenute nel nuovo album. Negli anni ‘90 c’era qualcosa di simile, qualcuno ricorderà. Un numero di telefono, ad esempio, ti permetteva di ascoltare interamente “Attenti al lupo” di Lucio Dalla per la disperazione dei genitori che si vedevano accreditate decine di mila lire per ogni minuto di musica, più lo scatto alla risposta. Però era magico: alzavi la cornetta e ascoltavi. Niente di speciale eh, ma era una sorpresa ogni volta. Altri tempi, certo, con altre pratiche. Tempi folli in cui una telefonata allungava la vita