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My Bloody Valentine: 30 anni di Isn’t Anything

Dopo una manciata di pubblicazioni brevi e qualche cambio di formazione, i My Bloody Valentine che nel 1988 esordiscono sulla lunga distanza non sono ancora quell’apoteosi che verrà raggiunta nel 1991 con il capolavoro “Loveless”. Kevin Shields, Bilinda Butcher, Debbie Googe e Colm O’Ciosoig sono una band acerba, ancora alla ricerca di quel giusto equilibro tra estasi e rumore, distorsioni e melodia, chitarre e voci che li renderà immortali. Isn’t Anything, così, è un lungo annegamento a cavallo tra le abrasioni dei Velvet Underground e l’ipnosi trasognata dei Cocteau Twins, due tra le più chiare stelle polari dei My Bloody Valentine. A passaggi più dirompenti come Feed Me With Your Kiss se ne alternano altri, come Lose My Breath, in cui una psichedelia acidissima s’impossessa della band. Le esplosioni della chitarra di Shields sono ancora in qualche modo controllate, ed è per questo che l’identità degli irlandesi ne risulta per certi versi ancora ibrida, ma il disco ha il grosso merito di inaugurare quel piccolo stravolgimento dell’indipendente britannico che avrà come sue emanazioni parallele lo shoegaze e il dream pop.

DATA D’USCITA: 21 Novembre 1988
ETICHETTA: Creation

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