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Bonnie ‘Prince’ Billy – 06/08/2009 – Catania – Qubba

Piero Ciampi era un vagabondo, un bastardo, un Kerouac livornese, puzza di tabacco e nafta conficcata tra le unghia. Will Oldham viene da Louisville che, oltre a dare i natali ai pugni rapidi di Cassius Clay, è stata anche la base di postrockers come gli Slint: malessere e solitudine direttamente dal Kentucky. Dunque Oldham ci ha messo pochissimo a sposare la causa Ciampi del Qubba, locale nuovo di zecca tra gli agrumeti fuori Catania. Il titolo della rassegna “Sporca Estate”, appunto brano crepuscolare di Ciampi dedicato ai figli portatigli via da un destino beffardo, lo ha conquistato proprio perché, le estati di quello che tutti conoscono come Bonnie ‘Prince’ Billy, sono sicuramente sporche, poco solari e liquide. Willy, barba rossa e paglia spelacchiata in testa, ha portato sul palco il gioiello dal titolo “Beware”, ultima fatica su lunga distanza. E lo ha fatto con tutta l’eleganza folk che lo elegge oggi a Principe del genere. Una formazione a tre per suonare grandi canzoni comeBeware your only friendYou don’t love meI called you back o la splendida I see a darkness. Un’ora e mezza di scrigni sonori, una sessione da aliti tiepidi e coccole agrodolci regalate al pubblico catanese e ai coniugi Uzeda che così tanto hanno fatto per portare il Principe a Catania. I brani di Oldham sono stillati direttamente dalla sua botte di sidro country. Il ricamo di voci è quello di Cheyenne Mize (anche al violino) e di Emmett Kelly alla seconda chitarra. C’è anche un italiano zoppo ma fiero nell’intonare quel “Figli, vi porterei a cena sulle stelle, ma non ci siete, non ci siete”, specie di testamento di Ciampi. Willy la canta con un cuore putrido stretto in mano, una chitarra vecchia e piena di storie, con la gente seduta ad ascoltarlo, con la sporca estate siciliana, sempre così languida, impaurita ed ebbra dei suoi fantasmi. “Bonnie ‘Prince’ Billy è… musica, canzoni… da dieci anni, e canzoni, su canzoni, su canzoni, su canzoni”, ha detto Oldham nell’intervista a Il Cibicida. Ogni parola in più è inutile.


(“I Called You Back” live @ Qubba, Catania – dedicata da Will Oldham ad Agostino Tilotta e Giovanna Cacciola degli Uzeda, presenti in sala)

A cura di Riccardo Marra

 

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