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Mogwai @ Fabrique, Milano (27/10/2017)

Il 27 Ottobre del 1997 i Mogwai iniziavano la loro personalissima destrutturazione del rock pubblicando “Young Team”, esordio sulla lunga distanza. A vent’anni esatti di distanza sono di scena al Fabrique di Milano per il tour a supporto dell’ultimo – a dire il vero non particolarmente esaltante – “Every Country’s Sun”. Nel mezzo c’è stato un mondo, il loro, fatto di lunghissime suite strumentali, divagazioni elettroniche, chitarre stridenti e virate shoegaze, un mondo che ha inevitabilmente cambiato il modo stesso di concepire il rock del nuovo millennio, checché se ne dica.

Per celebrare silenziosamente questo ventennale, così, i Mogwai aprono la serata col quarto d’ora abbondante di Mogwai Fear Satan, estratta proprio da “Young Team”. Una scelta che solo una formazione con le spalle di un titano può fare, di solito gli scozzesi ci chiudono i live con quel pezzo, spesso lo piazzano in mezzo alle setlist come apice emotivo, invece stavolta sta lì a inaugurare una delle loro consuete performance da pelle d’oca, stavolta più da pelle d’oca delle altre. È una festa di compleanno atipica quella di Stuart Braithwaite e i suoi, che attraversano perpendicolarmente una discografia fatta di rumore e sensazioni come poche altre.

Basterebbe dirvi che c’hanno messo dentro Cody, commovente come nel ’99, ma anche Ithica 27/9, New Paths To Helicon Pt. 1 o 2 Rights Make 1 Wrong, che uniformemente distribuite nella setlist ricordano da dove vengono i Mogwai. Così come a ricordare dove invece stanno andando ci sono la nuova Party In The Dark o le leggermente meno recenti Rano Pano e Remurdered, più vicine alla forma canzone ma non per questo meno d’impatto, impastate come sono nel tessuto sonoro della serata.

Barry Burns si alterna tra le tastiere e la chitarra con la solita nonchalance, presta la sua voce filtrata all’inverosimile a 2 Rights Make 1 Wrong e sta lì piazzato al centro del palco come un albero maestro. Ma il timoniere, Braithwaite, c’è, si sente e ci scuoia vivi con le sue sei corde soniche. Non è musica per deboli di cuore quella dei Mogwai, né tantomeno per chi ha un udito sensibile, visto che gli amplificatori sono, per larga parte del concerto e specie per chi come noi sta nelle prime file, un costante ammasso noise. Il finale dell’encore è tutto per We’re No Here, da “Mr. Beast” del 2006, un modo come un altro dei Mogwai per dileguarsi quasi senza lasciare traccia del loro passaggio se non un fischio alle orecchie. Ma noi li abbiamo visti e sentiti, c’erano eccome.

SETLIST: Mogwai Fear Satan – Party In The Dark – Cody – Ithica 27/9 – Battered At A Scramble – Crossing The Road Material – New Paths To Helicon Pt. 1 – Don’t Believe The Fife – Rano Pano – 2 Rights Make 1 Wrong – Remurdered – Old Poisons —ENCORE— Every Country’s Sun – We’re No Here

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