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Piano Magic – 10/11/2009 – Roma – Circolo Degli Artisti

Glen Johnson i suoi idoli non li nasconde affatto. Non ne trova il motivo. I Piano Magic stessi sono un inno alla musica che più gli piace. Quale? Naturalmente tutta la new wave inglese, ma in generale il rock britannico degli anni ’80. Con quel livore, quel cattivo umore, ma anche il grande romanticismo. E Glen, sul palco romano del Circolo Degli Artisti, lo ha pure detto: “Al momento ascolto solo Cure e Smiths”. Poi ha dedicato un brano a Morrissey, recentemente ricoverato in ospedale per un malore e, infine, ha omaggiato Brendan Perry e Peter Ulrich – presenti nel nuovo album dei Magic “Ovations” – con un pezzo dei Dead Can Dance dell’86: Advent. Insomma, un tuffo nel passato per Glen & Co., una sniffata di fumo scuro. Lo stesso che perturba “Ovations” e che va a toccare i territori della Manchester che fu. Il pezzo di apertura concerto, proprio per questo, è affidato a Recovery Position, il più curtisiano di “Ovations”, seguito da un altro omaggio alle lacrime nere: Blue Hour. I Piano Magic suonano densi e sfoggiano splendide code elettriche. Ed è proprio nella fase strumentale che rubano occhi, testa e cuore degli ascoltatori. Johnson attira come una calamita con quella sua piccola sagoma che contiene grandi porzioni di musica e parole. Nei suoi gesti, nei suoi movimenti scattosi, si ritrova la storia del rock più buio che storia ricordi. Al Circolo la setlist è assortita. Ci sono JacknifedLove & Music da “Disaffected”, Dark Horses dall’omonimo disco, Great EscapesLast EnginereIncurable da “Part Monster”. E c’è anche Silence posta nell’encore di chiusura. Glen si rivolge al pubblico:“proviamo a rimanere totalmente in silenzio” – dice. Il Circolo si zittisce completamente per qualche secondo. Glen allora inforca la chitarra e sfida il silenzio. Canta: “La musica non ti salverà da nient’altro che dal silenzio” e a noi viene da dire “ti pare poco?”. E poi si, c’è da ammetterlo senza problemi, in cuor nostro speravamo nell’irruzione di Brendan Perry. Magari per intonare, sacrale, You Never Loved This CityThe Nightmare Goes On (da “Ovations”). Magari per portare gli umori neri dei Piano Magic alla definitiva sublimazione. Così non è stato. Pazienza.

SETLIST: Recovery Position – Blue Hour – Jacknifed – Dark Horses – Love & Music – Great Escapes – Incurable – The Faint Horizon – King – Advent – Last Enginere —encore— Silence – On Edge


(“Recovery Position” live @ Circolo Degli Artisti, Roma)

A cura di Riccardo Marra

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