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Angel Olsen – Big Time

“Non posso dire che mi dispiace quando non mi sento più così male / Non posso dirti che ci sto provando quando non c’è più niente per cui provare” canta Angel Olsen in All The Good Times, primo singolo del nuovo Big Time. Il tenue bagliore che illumina questo album potrebbe sembrare bizzarro perché parla di uno dei periodi più tumultuosi nella vita dell’interprete americana. Un tempo importante, lento, pesante come un macigno in cui tanto, troppo è accaduto. Dopo l’outing dello scorso Aprile e la successiva rivelazione ai genitori, li perde entrambi poco tempo dopo.

Tre settimane dopo il funerale di sua madre, era in studio con il co-produttore Jonathan Wilson per registrare il suo nuovo LP: This Is How It Works e Chasing The Sun sono le uniche due tracce scritte dopo la loro morte. La prima trova la cantante più vulnerabile, ma anche consapevole, riconoscendo a se stessa il peso che comporta rendere noto al mondo il suo dolore. Nella seconda traccia viene descritta invece la nascita di un nuovo amore: “Scrivo una cartolina per te quando sei nell’altra stanza” – ma il dolente arrangiamento di pianoforte e archi, la fanno suonare come un’elegia.

Olsen sembra ancora una volta rimuginare sulla natura trasformativa del dolore, che potrebbe non svanire del tutto ma che con il passare del tempo, forse, potrebbe infondere maggiore luminosità a quanto conquistato così faticosamente. Un equilibrio difficile da mantenere che viene realizzato con tenace abilità da un raffinato country, accentuato dal lavoro di produzione di Wilson che incornicia frammenti di meditazione interiore, trasformati in diamanti musicali. L’album non condivide esattamente la grande visione di “All Mirrors” (2019), né è coeso o rivelatore come “My Woman” (2016), ma come si evince già dal titolo è sfaccettato e, come ogni creatura della cantautrice di St. Louis, complesso e pieno di contraddizioni. Ogni decisione sembra intuitiva e, con le vaste esperienze che tenta di esaminare, i risultati possono sembrare incongrui, ma mai disonesti o forzati.

L’imponente distesa di Go Home non viene fuori come una ricostruzione del suo materiale più vecchio, ma piuttosto contrasta, e in effetti amplifica, il semplice desiderio che brucia nel suo nucleo: “Voglio andare a casa, tornare alle piccole cose”. Olsen si è appoggiata con aria di sfida alle sue idiosincrasie vocali, infondendo quasi ogni nota con un intenso gorgheggio. La sincerità e intimità delle liriche vanno dritte al cuore senza prendere scorciatoie: “Ho fatto un sogno la scorsa notte, stavamo litigando, è durato 25 anni” canta in Dream Thing, una ballata d’atmosfera che immagina l’incontro con un ex. La sua voce nitida e immediata, inizia a ricordare un sogno sul futuro: “Stavo guardando te da vecchio, guardando chi sei diventato”.

E ancora nel punto più intimo e privato del disco in All The Flowers: “Me ne andrò così in fretta, volerò attraverso il cielo di mezzanotte, arrivato o in partenza, puoi scommettere che sto sognando / Ho passato troppo tempo a cercare invano per trovare, l’unica ragione / Essere viva, per essere viva, per provare, essere qualcuno”, senza dubbio l’apice emotivo di Olsen. Una famiglia di violini, una viola, un violoncello e un clavicembalo circondano la sua voce gentile ed introspettiva, accompagnando la sua infinita resa dei conti con l’atto di vivere, lasciando comunque intravedere la luce prima che svanisca del tutto.

“Big Time” è emotivamente devastante, ma non degenera mai nel melodramma. Quando Olsen affronta certi traumi, il dolore si appoggia alla gioia che prova nella propria persona e all’amore che nutre per gli altri. Per un momento fugace, il sogno è più reale che mai: piccolo e fragile, ma onnicomprensivo. L’amore che sboccia in “Big Time”, non potrebbe essere immaginato e descritto in nessun altro modo: “Sappiamo tutti che è difficile, difficile rimanere per sempre, ma te lo dico subito / Non vivrò un’altra bugia sui sentimenti che ho, non sarò con te a nascondermi” (Right Now). Ecco allora che compare di nuovo quella luce, ma stavolta siamo sicuri che non svanirà, non così in fretta almeno.

(2022, Jagjaguwar)

01 All The Good Times
02 Big Time
03 Dream Thing
04 Ghost On
05 All The Flowers
06 Right Now
07 This Is How It Works
08 Go Home
09 Through The Fires
10 Chasing The Sun

IN BREVE: 4,5/5

Nasce a Roma e vive a Milano con il suo alter ego Hitomi (che però non la sopporta). Musicaholic senza rimedio, crede fermamente che "vivere nell'ignoranza è quasi come vivere nella felicità".

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