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Billy Nomates – CACTI

Billy Nomates c’ha messo davvero pochissimo, appena un disco, a far capire quanto è brava e quante decine, centinaia di impulsi attraversino la sua musica. Quell’album, uscito nel 2020 e semplicemente omonimo, era costruito su fondamenta di post punk sintetico che, grazie anche alla produzione affidata a Geoff Barrow dei Portishead, portavano il lavoro di Tor Maries davvero in un’altra dimensione. Poi era venuto lo strabordante featuring nella “Mork n Mindy” degli Sleaford Mods, e lì avevamo avuto la netta sensazione di come Billy Nomates avrebbe davvero potuto rappresentare il perfetto alter ego del duo di Nottingham, con cui condivide un certo sarcasmo, il modo di mettere insieme dolce e amaro e ovviamente una marea di riferimenti musicali.

Ma sarebbe stato presuntuoso credere che una personalità istrionica e in continua evoluzione come quella di Billy Nomates rimanesse ferma a rigirarsi i pollici per più di una manciata di mesi. E infatti CACTI, il suo secondo lavoro in studio, sembrerebbe partorito da un’altra artista se non fosse per la scrittura di Maries, che resta sugli stessi territori tematici (ovvero apatia, frustrazione, equilibri precari). Ciò che muta, a dir poco sensibilmente, è invece il tappeto sonoro su cui poggiano stavolta i testi di Nomates: le secche e minimali linee sintetiche dell’esordio lasciano qui spazio a delle rotondità inedite per la musicista di Bristol, suoni ovattati e synth marcatamente pop che all’inizio spiazzano un tantino, come nella splendida Black Curtains In The Bag, in cui Billy Nomates gira intorno a una Róisín Murphy d’annata.

Ma è tutto il disco ad essere immerso in sonorità del genere, vedi Saboteur Forcefield col suo marcatissimo DNA eighties, una traccia profondamente emozionale in cui Maries sembra per un attimo abbattere ogni filtro fra sé e l’ascoltatore. Nel disco trova spazio anche qualche sparuto spunto rockeggiante, come nell’iniziale Balance Is Gone, in Vertigo o in Spite con le sue distorsioni, ma sebbene presente è un approccio che si fa notare solo marginalmente all’interno della tracklist. Quando però accade, Tor pare gettare uno sguardo attento oltreoceano piuttosto che in casa, a voci “classiche” come potrebbero essere Meredith Brooks o Sheryl Crow, giusto per darvi un’idea. A tratti brutale nei contenuti e costantemente malinconico nel mood, “CACTI” presenta una Billy Nomates coraggiosa che non ha avuto paura di lanciarsi. Vincendo a mani basse la scommessa.

— 2023 | Invada —

IN BREVE: 3,5/5

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