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dEUS – Keep You Close

Nonostante le esibizioni dal vivo dei belgi dEUS abbiano sempre mantenuto fascino e appeal costanti nel tempo, non si può non constatare come il loro ultimo album a convincere davvero sia datato 1999 e risponda al nome di “The Ideal Crash”. Perché, negli anni a seguire, né “Pocket Revolution” (2005) né “Vantage Point” (2008) sono riusciti a rinverdire una proposta sonora piuttosto “bloccata” e figlia di estemporanei cambi di direzione che, invece che rinnovare, erano finiti per demolire il buono fatto, quantomeno agli occhi e alle orecchie di chi aveva apprezzato il loro approccio all’indie nell’ultimo scorcio del secolo scorso. Magari i sei anni di riflessione fra l’album del ’99 e quello del 2005 saranno stati un po’ duri da assorbire, ma il dato significativo è che finalmente Tom Barman e soci sono tornati sui propri standard. Keep You Close, infatti, ci restituisce una band matura e consapevole delle proprie potenzialità. Abbandonate praticamente del tutto quelle velleità elettroniche che nel suo predecessore soverchiavano tutto il resto, “Keep You Close” segna un chiaro ritorno dei dEUS ad un sound più duro e chitarristico. Già dall’opener, nonché title-track, Keep You Klose si percepisce come la band di Anversa abbia scelto come punto di riferimento il rock di stampo nineties di formazioni come i Twilight Singers. E non è un caso che si tiri fuori questo nome, dato che a conferma di quanto detto ci sta anche la collaborazione con Greg Dulli, a supporto vocale in Dark Sets In e nella successiva Twice (We Survive). Ma c’è da scommetterci su come i “suggerimenti” non siano giunti esclusivamente per queste due tracce. Di certo in passato le asperità strumentali dei dEUS erano altra cosa, riff grezzi ai limiti del noise di cui qua si sentono solo strascichi lontani; ma nonostante gli smussamenti e la raffinatezza di queste nuove composizioni, l’impatto complessivo dell’album fa riacquistare ai belgi una dimensione “rock” che si temeva definitivamente persa. “Keep You Close” non sarà l’album dell’anno e neanche la pietra miliare della discografia dei dEUS, ma si fa apprezzare senza troppe riserve.

(2011, Pias)

01 Keep You Close
02 The Final Blast
03 Dark Sets In
04 Twice
05 Ghosts
06 Constant Now
07 The End Of Romance
08 Second Nature
09 Easy

A cura di Emanuele Brunetto

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