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Elena Setién – Another Kind Of Revolution

Veramente una bellissima sorpresa questa musicista e vocalist nata e cresciuta nei Paesi Baschi, più precisamente a San Sebastian. Classe 1978, Elena Setién è una nuova proposta per la Thrill Jockey, che ha arruolato la multistrumentista dopo avere ascoltato e apprezzato i suoi due precedenti LP e nonostante questa non fosse particolarmente nota al pubblico di appassionati né in Europa né negli Stati Uniti.

Eppure ci troviamo davanti a un’artista di grandissimo talento. Multistrumentista, cantante, pianista, violinista e violoncellista, Elena paga devozione alla figura artistica di Laurie Anderson, che ha avuto la fortuna di incontrare di recente e che considera un po’ il suo punto di riferimento, riprendendone una frase che ha assunto come ispirazione e che ha fatto sua nel modo di comporre le musiche di questo disco: “Devi fare solo qualche cosa che sia bello e che sia libero”. E così è questo disco, Another Kind Of Revolution, costruito fondamentalmente su canzoni composte e suonate al pianoforte, muove da modelli compositivi che non sono probabilmente derivativi dal genere pop rock ma viene messo insieme in una maniera armonica e sinfonica che assume dei connotati puramente easy listening.

Una collezione di suite di ballate per piano, opera di una musicista dedita all’improvvisazione e che ha una formazione ispirata a sonorità jazzy, che qui vengono arrangiate (con l’aiuto del musicista basco Mikel Azpiroz e la partecipazione speciale, in un paio di casi, di Steve Gunn) con un sapore minimalista e concettuale che può ricordare alcune proposte già tipiche della Thrill Jockey, come i dischi solisti di Howe Gelb, cui il modo di suonare il piano di Elena rimanda per l’agilità nel toccare i tasti e una ispirazione gospel che qui, invece che portare nella polvere del deserto, sfocia in eco, riverberi e allegorie a colori.

Tra una sacralità degna delle grandi cantautrici (vedi le suggestioni di Window Two), l’uso a tratti art pop dello strumento (Old Jamie) e arrangiamenti eleganti, sofisticati, degni della solennità di Nick Cave, Elena Setién fa sfoggio anche delle sue incredibili qualità vocali e caccia fuori un disco che combina dimensioni mitteleuropee con quel profumo tipico dei Paesi Baschi, dove la Spagna si affaccia alla Gran Bretagna (da qui una certa ispirazione quasi gaelica) e diventa una terra sospesa e staccata storicamente e concettualmente da tutto ciò che lo circonda, così vicina e così lontana, che sembra quasi che ci si possa afferrare poi l’uno con l’altro solo stringendosi forte in un abbraccio senza condizioni.

(2019, Thrill Jockey)

01 The Wheel That Drives You
02 Another Kind Of Revolution
03 Window One
04 Sail Down The River
05 Old Jamie
06 Down The Meadow
07 Far From The Madding Crowd
08 We See You Shining For A While
09 Window Two (For Sigurd And Albert)
10 She Was So Fair

IN BREVE: 4/5

Sono nato nel 1984. Internazionalista, socialista, democratico, sostenitore dei diritti civili. Ho una particolare devozione per Anton Newcombe e i Brian Jonestown Massacre. Scrivo, ho un mio progetto musicale e prima o poi finirò qualche cosa da lasciare ai posteri. Amo la fantascienza e la storia dell'evoluzione del genere umano. Tifo Inter.

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