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Hinds – I Don’t Run

Se la Spagna si riscopre indie, le quattro componenti delle Hinds, band tutta al femminile, provano a proporre una loro ricetta rock in salsa latina. I Don’t Run è il loro secondo album in studio e il primo interamente cantato in lingua inglese, quasi a esplicitare il desiderio di voler esportare la loro musica fuori dalla penisola iberica.

“I Don’t Run” è un disco dalla forte caratura garage rock (o garage pop?) con melodie semplici e spensierate. I brani rimandano a un’influenza “californiana”: ascoltandole si immagina il tramonto sull’half pipe mentre uno skater fa un backflip o una spiaggia con il mare increspato in cui surfisti incerano le proprie tavole. Complice la lingua e le atmosfere, il disco risulta familiare. Gli azzardi sono pochi e la parte del nostro cuore in cui cercano di fare breccia le quattro musiciste spagnole è un po’ la comfort zone di tutti gli adolescenti e dei non più tali colti da improvvisa nostalgia.

Lo stesso sentimento che ci fa giudicare orecchiabili i pezzi che compongono l’ultima fatica delle Hinds, ci mette all’erta e ci fa trovare in uno stato di déjà vu acustico abbastanza importante. Le melodie sono arcinote, la vena alternativa, che dovrebbe manifestarsi in un disco di una band che si è sempre inserita nella nicchia della musica indie, latita e alcuni riff sembrano davvero opera di un taglia e cuci a volte anche poco sapiente (la somiglianza tra il riff di Echoing My Name, la quinta traccia dell’album, e quello di “Brimful Of Asha” dei Cornershop fa pensare a qualcosa di più di un omaggio. La differenza si gioca sull’aggiunta di una nota finale).

Ma al di là dei singoli pezzi, la sensazione è che la batteria post punk unita alle chitarre così semplici e distorte, il richiamarsi in maniera sin troppo evidente alla musica dei The Strokes contribuiscano a rendere l’album superfluo dal punto di vista musicale. Un’imitazione troppo sfacciata che non convince e che rammarica poiché il precedente album poteva lasciare presagire qualcosa di più, a partire dalla possibilità di attingere a una tradizione musicale, quella spagnola, ricca non solo dal punto di vista linguistico.

(2018, Lucky Number / Mom + Pop)

01 The Club
02 Soberland
03 Linda
04 New For You
05 Echoing My Name
06 Tester
07 Finally Floating
08 I Feel Cold But I Feel More
09 To The Morning Light
10 Rookie
11 Ma Nuit

IN BREVE: 2/5

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