[adinserter block="3"]
Home RECENSIONI Kurt Vile – b’lieve i’m goin down…

Kurt Vile – b’lieve i’m goin down…

blieveimgoindownb’lieve i’m goin down… è il sesto disco solista dell’ex leader dei The War On Drugs, Kurt Vile, l’ormai non più giovincello di Philadelphia cresciuto a pane e fingerpicking, nota tecnica chitarristica che ha da sempre contraddistinto il suo approccio allo strumento.

Dalle prime produzioni lo-fi a quest’ultimo disco, il percorso di Vile è stato costantemente tormentato dall’ascolto ossessivo di quelli che possono facilmente essere etichettati come suoi idoli di infanzia: da Bruce Springsteen a Tom Petty, passando per Pavement e Neil Young, la cui vigorosa influenza è riscontrabile senza particolari esitazioni. Tra arpeggi di chitarra compulsivi, saltuari esperimenti pianistici e un uso morigerato dei sintetizzatori, l’intento di Vile è creare un tornado di emozioni in grado di lacerare quel velo che separa l’Io esteriore dalla sua intimità meno accessibile, per risvegliarla. E poco importa se a provarci sia la resofonica di Pretty Pimpin piuttosto che lo smaliziato banjo di I’m An Outlaw, l’obiettivo viene comunque portato a termine.

Un alone inestinguibile di malinconia positiva e costruttiva si snoda agilmente tra le tracce del disco, scandito ora dal vellutato organetto di Dust Bunnies ora dall’azzeccatissimo cantato à la Springsteen di That’s Life, Tho (Almost Hate To Say), accompagnato dalla più emozionale delle sei corde.

Quella di Vile è una malinconia che fa riflettere ma che allo stesso tempo lascia poco spazio a insistenti elucubrazioni, è l’istinto a farla da padrone. Gli esperimenti velatamente r’n’b di Lost My Head There e Bad Omens chiariscono efficacemente questo concetto, introducendo la chiusura del disco affidata a pezzi di rara bellezza compositiva come Kidding Around e Wild Imagination, deliziosi episodi di pregevole produzione lirica e artistica.

Registrato nelle più svariate location dell’America che negli anni Sessanta ha dato avvio a quel fenomeno musicale e culturale denominato folk, “b’lieve i’m goin down…” rimette insieme i pezzi del puzzle fondendoli in un lavoro coeso, armonico e stilisticamente quasi perfetto, espressione di un Kurt Vile che può essere indiscutibilmente annoverato tra i folksinger più talentuosi degli ultimi anni.

(2015, Matador)

01 Pretty Pimpin
02 I’m An Outlaw
03 Dust Bunnies
04 That’s Life, Tho (Almost Hate To Say)
05 Wheelhouse
06 Life Like This
07 All In A Daze Work
08 Lost My Head there
09 Stand Inside
10 Bad Omens
11 Kidding Around
12 Wild Imagination

IN BREVE: 4/5

Nato a Catania nel Febbraio 1989, da sempre appassionato di audio, studia ingegneria del suono. La sua vita cambia quando a 13 primavere ascolta per la prima volta un solo di Hendrix. Da quel momento lui e la sua chitarra sono un'entità unica avente vita propria.

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Exit mobile version