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Lucy Dacus – Historian

Che siamo davanti a una nuova, fortunatissima ondata di cantautrici come non se ne vedevano da un po’, non lo si scopre con Lucy Dacus. Ma che la songwriter classe 1995 possa iscriversi fieramente all’albo, sinceramente, lo si può confermare soltanto con l’uscita di questo Historian, secondo album nel giro di tre anni per l’attenta Matador Records, brava a inserirla nel roster dopo l’exploit indipendente dell’esordio “No Burden” (2016).

A differenza di alcune colleghe, la giovanissima musicista di Richmond, Virginia, mette in mostra una grinta maggiore e una passione elettrica preponderante anche negli episodi apparentemente più quieti dell’opera. La ragazza ricorda tantissimo Mitski e il suo non troppo recente “Puberty 2”, a partire dall’ottimo avvio di Night Shift. Quando le suggestioni quasi psych di The Shell sfumano nell’inizialmente spoglia ballad Nonbeliever, tutte le doti compositive della Dacus sono in vetrina: dal bel timbro alle indiscusse tendenze melodiche, dal senso per la struttura all’equilibrio degli arrangiamenti.

Benché le reference sembrino sempre quelle (PJ Harvey, Angel Olsen e tanta voglia di 90s), l’inaspettata maturità sonora sopperisce una certa mancanza di originalità – come spesso comunque accade per simili release. Anche la “classica” Body To Flame, con i suoi archi in bella mostra, approda per una specie d’irresistibile tensione all’accelerazione, prima di spegnersi dolcemente e ripetere il canovaccio in Timefighter, che tiene invece alti i giri sino alla fine. Si tratta comunque, ed è questo l’importante, sempre di buonissimi brani – quando non di ottimi, come nel caso della lunga Pillar Of Truth, che riassume in sé lo spirito del disco nella sua tripartizione perfetta in crescendo.

Il commiato dell’album, Historians, ci consegna il momento più dimesso del lotto, nella posizione strategicamente migliore. Una canzone d’amore di grande saggezza ed evocazione, che serra il tutto con un tenue interrogativo: Would you be holding me here and now?”. Non sappiamo, chiaramente, cos’ha risposto l’amante della nostra Lucy. Ma noi un abbraccio, stretto e affettuoso, glielo diamo più che volentieri.

(2018, Matador)

01 Night Shift
02 Addictions
03 The Shell
04 Nonbeliever
05 Yours & Mine
06 Body To Flame
07 Timefighter
08 Next Of Kin
09 Pillar Of Truth
10 Historians

IN BREVE: 3,5/5

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