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Red Hot Chili Peppers – Return Of The Dream Canteen

L’annuncio a fine 2019 del (ri)rientro di John Frusciante nei Red Hot Chili Peppers era stato sufficiente a riportare l’entusiasmo in un ambiente che negli anni precedenti si era stabilizzato su una mediocrità musicale difficile da digerire per coloro consci delle reali potenzialità della band californiana, con o senza Frusciante. Mediocrità che non è da ricercare nei contenuti (“The Getaway” del 2016 è davvero un buon album), ma entrambi i lavori con l’ottimo Josh Klinghoffer hanno sempre dato la sensazione di essere più un featuring che un lavoro di gruppo. Ciò che ha sempre reso speciali gli album dei peperoncini (almeno dal 1999 in poi) è stata quell’alchimia quasi mistica che si veniva a creare ogni volta che John, Flea, Chad e Anthony suonavano assieme.

Detto, fatto. Ad Aprile i quattro hanno dato alle stampe “Unlimited Love”, un “doppio album” che non si allontana dagli stilemi classici che hanno reso celebre la band, e che nemmeno vuole farlo; tuttavia, ha avuto il grande merito di far sembrare come se dal 2009 il tempo si fosse fermato, e non è poco. Ma non finisce qui. A detta dello stesso Frusciante, le sessions di quest’ultimo lavoro sono state caratterizzate da un’overdose di creatività senza precedenti, tanto da dare alla luce un nuovo disco a soli sei mesi di distanza dal precedente: Return Of The Dream Canteen. Il titolo dell’album sembra voler indicare un ritorno alle origini per i quattro acquisiti di L.A., ma gli episodi che danno supporto a questa tesi non sono poi così tanti (la già diventata classica Tippa My Tongue su tutte). Quello che invece risulta più evidente è una voglia di sperimentare che forse mancava in “Unlimited Love” e che porta ad ottimi risultati, quali My Cigarette, un brano dal sapore hip hop, innalzato dallo splendido assolo finale di sax e che vede per la prima volta nella carriera dei Red Hot l’utilizzo di una drum machine, o ancora The Drummer, che riprende alcune sonorità new wave ed è caratterizzata da un ritmo incalzante e da un ritornello anni ‘60 che funziona alla perfezione: uno degli highlights del disco.

I momenti migliori sono concentrati per lo più nella prima parte dell’album: Peace And Love, dove un grandioso groove partorito da Flea e Smith nelle strofe lascia spazio ad un ritornello da pelle d’oca; Reach Out, caratterizzata da una progressione di accordi quasi medievale e da un potente ritornello distorto; Eddie, tributo a Eddie Van Halen che rappresenta probabilmente l’apice emotivo dell’intera release, dove Frusciante è l’indiscusso protagonista di un assolo come non se ne sentono ormai quasi più; Fake As Fu@k nasce come una ballata cadenzata, per poi trasformarsi in una scheggia punk-funk, che raggiunge il suo apice nel finale. Verso la fine c’è spazio anche per La La La La La La La La, una struggente ballata che sembra uscita direttamente dal capolavoro di Frusciante “The Empyrean” (2009) e Carry Me Home, una sorta di omaggio a Jimi Hendrix. Infine, a chiudere l’album ci pensa In The Snow, una base di drum machine sulla quale John e Flea tessono una splendida melodia e Anthony si diletta in un parlato finale che può ricordare “Death Of A Martian” (con i dovuti distinguo).

“Return Of The Dream Canteen” non è un album perfetto, la durata è considerevole e sono presenti diversi riempitivi (Roulette, che ricorda un po’ troppo da vicino “Bastard Of Light” del precedente album, o la deboluccia Shoot Me A Smile), ma è la dimostrazione genuina di una band che continua a divertirsi e a far divertire come trent’anni fa e che non si sente troppo vecchia per mettersi continuamente in gioco. Fare uscire due doppi album in soli sei mesi è stata una mossa avventata e coraggiosa, soprattutto considerando il periodo storico caratterizzato da un netto calo dell’attenzione da parte dei fruitori di musica. Tuttavia, i Red Hot l’hanno fatto e il risultato è notevole.

(2022, Warner)

01 Tippa My Tongue
02 Peace And Love
03 Reach Out
04 Eddie
05 Fake As Fu@k
06 Bella
07 Roulette
08 My Cigarette
09 Afterlife
10 Shoot Me A Smile
11 Handful
12 The Drummer
13 Bag Of Grins
14 La La La La La La La La
15 Copperbelly
16 Carry Me Home
17 In The Snow

IN BREVE: 4/5

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