
Ci sono band che sanno ballare sul filo sottile che unisce l’impegno alla leggerezza, la protesta al groove, la rabbia alla grazia. Le Say She She, trio vocale tutto al femminile formato da Piya Malik, Sabrina Mileo Cunningham e Nya Gazelle Brown, ci riescono con un’eleganza sfrontata che profuma di libertà. Il loro terzo album, Cut & Rewind, è una dichiarazione d’intenti: politica, ironica e assolutamente irresistibile.
Le tre “sorelle del funk”, come qualcuno le ha già ribattezzate, non hanno paura di sporcarsi le mani, né di farci muovere i fianchi. Il disco, pubblicato il 3 Ottobre per la neonata etichetta Drink Sum Wtr, è un concentrato di funk, disco, punk chic e soul ribelle, dove ogni armonia a tre voci diventa un gesto di potere, un atto di sorellanza sonora. Registrato tra un tour e l’altro, “Cut & Rewind” riflette la frenesia di vite vissute “on the road” e la necessità di fermarsi, anche solo per il tempo di un respiro, a raccontare ciò che accade dentro e fuori. “È un cocktail omofonico servito forte e senza fronzoli”, dicono loro stesse, e mai definizione fu più azzeccata.
La tracklist è un viaggio pulsante: She Who Dares è un manifesto femminista travestito da brano da discoteca, una chiamata alle armi contro la distopia di un mondo che ancora tenta di ridurre al silenzio le donne. Disco Life, invece, scava nelle pieghe della storia per denunciare il razzismo e l’omofobia della famigerata Disco Demolition Night del 1979, trasformando una ferita collettiva in energia pura, in ritmo catartico.
Le Say She She non si limitano a omaggiare le loro muse, Minnie Riperton, Rotary Connection, ESG, le Lijadu Sisters, ma ne riscrivono l’eredità, fondendo le lezioni del passato con la furia del presente. C’è dentro anche un po’ di Lambrini Girls (gruppo punk rock inglese) e degli australiani Amyl And The Sniffers, in quella tensione punk che scorre sotto la superficie vellutata del funk. In studio, la complicità con la sezione ritmica di Dan Hastie, Sam Halterman, Dale Jennings e Sergio Rios ha generato un sound vivo, pulsante, che sa di collettivo e di improvvisazione. È musica che nasce dall’urgenza, che si nutre di spontaneità, che suona come una festa ma brucia come una protesta.
Alla fine, “Cut & Rewind” è più di un disco: è un atto di presenza. È la voce di tre donne che non si limitano a cantare, ma reclamano spazio, corpo e suono in un mondo che ancora tenta di ridurli. È musica che fa sudare e pensare, che scuote le coscienze mentre accende le piste da ballo. In un’epoca in cui la comunità è un gesto politico, le Say She She ci ricordano che la rivoluzione può avere la forma di un falsetto, di un groove perfetto, di una risata complice tra amiche.
2025 | drink sum wtr
IN BREVE: 4/5