Non c’è nessun posto come casa, l’hanno riscoperto anche i Subsonica che dopo il non brillante “Eden” del 2011 e il tentativo di rivalsa di tre anni dopo con “Una nave in una foresta”, sono tornati in studio per registrare l’ottavo disco della loro lunga carriera. 8, questo il titolo dell’album, rappresenta il tentativo (riuscito) di accordare la voglia della band di sperimentare, di guardare in avanti e guardarsi attorno, di fare riferimento al qui e ora, senza rinnegare ciò che si è stati e senza deludere le aspettative della nutrita fanbase.
Unire questi tre aspetti della creazione musicale non è facile per nessuno, ma i Subsonica sembrano aver trovato una buona alchimia che ha permesso loro di sfornare un buon progetto. In “8” si sente forte ciò che ha sempre caratterizzato il gruppo: quello spirito avanguardistico votato all’elettronica, quell’impronta cantautorale che ha definito un genere nuovo, il rapporto d’amore con Torino.
Questo essere legati al noto non ha però pregiudicato la possibilità di Samuel e compagni di porsi come capaci di descrivere il presente: a livello tematico, parlando di influencer, yoga e kebab (come fanno in Punto critico), a livello di genere integrando il rap del torinesissimo Willie Peyote in L’incuboma anche e soprattutto a livello di composizione, dimostrando l’abilità dei cinque ragazzoni di essere perennemente sul pezzo.
Gli intermezzi elettronici che spezzano la parte cantata in Le ondeo in La bontà o l’armonia digitale di Nuove radici (che vede emergere la classe di Max Casacci sopra tutto il resto e che rappresenta per spirito di commistione il brano più interessante dell’album) danno davvero l’impressione di essere frutto di una band emergente cresciuta nel crogiolo della nuova elettronica “potabile”.
I fan troveranno con piacere il vecchio spirito della band in brani come Fenice, che sembra davvero un richiamo agli anni ‘90. La cerniera tra passato, presente e futuro è simboleggiata dal singolo che ha anticipato l’uscita del disco, Bottiglie rotte, che segna il perfetto incontro tra ciò che si è creato e ciò che potrebbe vedere la luce in futuro.
“8” è un album di redenzione per i Subsonica che, giunti alla resa dei conti, hanno optato per una sorta di ricognizione senza mollare l’ancora per uscire dal porto sicuro. Un tentativo pregevole di tornare sulle proprie orme da cui far nascere il nuovo.
(2018, Sony)
01 Jolly Roger
02 L’incubo (feat. Willie Peyote)
03 Punto critico
04 Fenice
05 Respirare
06 Bottiglie rotte
07 Le onde
08 L’incredibile performance di un uomo morto
09 Nuove radici
10 Cieli in fiamme
11 La bontà
IN BREVE: 4/5