Se “Six Lenins” (2019) aveva posto l’accento sulle chitarre e su sonorità jangle anni ‘80, il quarto LP dei Proper Ornaments punta tutto su malinconiche melodie pop sixties. Registrato nello studio del frontman James Hoare a Finsbury Park al termine del tour di supporto dell’album precedente, Mission Bells è la dimostrazione che il quartetto completato da Max Oscarnold, Bobby Voltaire e Nathalia Bruno sia un vero fiume in piena di idee. Su tredici tracce per quaranta minuti, i momenti più alti vengono toccati in Downtown, cover notevolmente diversa in fatto di arrangiamento dall’originale di Petula Clark; in Purple Heart, Echoes e Cold che contengono rimandi molto evidenti ai Beatles (se ne trovano anche altri più velati, disseminati per l’intero lavoro); in Black Tar, brano più lento e cupo del disco, caratterizzato dall’uso del synth sul finale; e con le ritmiche più veloci della più breve ma efficace Music Of The Traffic, strumentale dove la chitarra è unica protagonista. Tra nostalgie beatlesiane e neo psichedelia, “Mission Bells” risulta un buon disco equilibrato e che mette in mostra nuovi aspetti dell’ambiziosa (e sempre più pop) band inglese.
(2020, Tapete)
01 Purple Heart
02 Downtown
03 Black Tar
04 The Wolves At The Door
05 Broken Insect
06 The Impeccable Lawns
07 Echoes
08 Flophouse Calvary
09 Strings Around Your Head
10 The Park
11 Music Of The Traffic
12 Cold
13 Tin Soldiers
IN BREVE: 3,5/5