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Thom Yorke – Suspiria (Music For The Luca Guadagnino Film)

Annuncio arrivato quest’anno durante il Festival del Cinema di Venezia, la notizia che Thom Yorke avrebbe scritto la colonna sonora del nuovo lavoro di Luca Guadagnino, una reinterpretazione di “Suspiria” di Dario Argento, ha subito scatenato nel mondo del cinema e della musica un misto di curiosità ed eccitazione.

È la seconda volta che Thom Yorke si avvicina artisticamente al cinema: era già successo nel 2015 con i Radiohead con “Spectre” per l’omonimo capitolo della saga di 007, brano che per scelte artistiche della produzione del film non fu incluso nella soundtrack per cedere il passo a “Writing’s On The Wall” di Sam Smith, giudicata probabilmente più in linea. Con Suspiria Thom Yorke parte per un’oscura traversata (quasi) in solitaria delle tenebre, talmente oscura che si permette anche di inciampare su qualche cliché del genere horror.

La colonna sonora originale ad opera dei Goblin richiamava grandi deliri sonori, fortemente evocativi e terrorizzanti, con synth folli e fuori controllo. È qui che il musicista di Wellingborough compie le prime scelte forti: Volk, il primo brano della seconda facciata, è una cavalcata di quasi sei minuti e mezzo dove i suoni danzano educati all’interno di un pentacolo e la batteria si scompone e detta il passo sghembo di questa danza.

Ma è anche un disco che torna all’essenza della colonna sonora costruendo fortissimi suoni ed immagini: è il caso dell’ottima The Epilogue, di The Room Of Compartments o di The Inevitable Pull. Parlavamo di cliché: The Hooks o The Balance Of Things, ad esempio, richiamano gli stessi arpeggi di pianoforte già sentiti in tanti horror movie. E nemmeno la title track Suspirium ne è immune, richiamando degli arpeggi ascendenti sicuramente non nuovi al genere, ma rimanendo comunque un gran bel pezzo.

Inutile negare che gli episodi migliori del disco coincidono con l’apparizione della voce di Yorke: Has Ended con il suo mood trip hop avrebbe potuto benissimo far parte della tracklist di “Amnesiac”, mentre Open Again, presentata alcuni giorni fa anche in versione acustica per la BBC Radio, è già un classico.

Non è una colonna sonora per come s’intende oggi: questo disco da solo raramente riesce a essere autosufficiente e soddisfacente per un’esperienza di ascolto classica, sembra legato a doppio filo alle immagini del film e brani come A Light Green possono ampiamente rendere l’idea di ciò. Tutto il disco sembra concepito, giustamente, come uno stimolo emotivo alla visione del terrificante film di Luca Guadagnino. Chi stava cercando un nuovo capitolo di “Tomorrow’s Modern Boxes“ (2014) resterà deluso e dovrà attendere fino al 2019 (quando dovrebbe uscire il nuovo lavoro solista di Yorke), a tutti gli altri invece non rimane che darsi appuntamento in sala.

(2018, XL)

01 A Storm That Took Everything
02 The Hooks
03 Suspirium
04 Belongings Thrown In A River
05 Has Ended
06 Klemperer Walks
07 Open Again
08 Sabbath Incantation
09 The Inevitable Pull
10 Olga’s Destruction (Volk Tape)
11 The Conjuring Of Anke
12 A Light Green
13 Unmade
14 The Jumps
15 Volk
16 The Universe Is Indifferent
17 The Balance Of Things
18 A Soft Hand Across Your Face
19 Suspirium Finale
20 A Choir Of One
21 Synthesizer Speaks
22 The Room Of Compartments
23 An Audition
24 Voiceless Terror
25 The Epilogue

IN BREVE: 3,5/5

Sono nato nel 1988 in Piemonte durante una fredda giornata di neve, ma sono cresciuto al caldo della Sicilia. Di mestiere faccio l’account B2B. Spendo i miei soldi in dischi, libri, chitarre e viaggi, il resto lo sperpero.

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