Gli sperimentalismi e il rumorismo del passato, che avevano reso piuttosto ostica la proposta della Remy, qui non vengono certo meno, ma è chiaro e apprezzabile il tentativo di mitigare il tutto velando le tracce di un pop che finisce per centrare l’obiettivo della fruibilità. Al netto di un episodio come Red Comes In Many Shades, che sa tanto di necessaria valvola di sfogo per un flusso sempre sull’orlo dell’esondazione, per il resto si assiste a un certo ingabbiamento in schemi decisamente più lineari.
Il gusto orientaleggiante del singolo Damn That Valley, l’apertura disco di Window Shades, il synthpop stridente di Woman’s Work e il rockettino fuori contesto di Sed Knife, sono tutte testimonianze di come stavolta U.S. Girls, pur rimanendo in territori art pop, abbia preferito concentrarsi più sull’aspetto pop che su quello art.
Non passi il messaggio che “Half Free” sia un lavoro facile e omogeneo, tutt’altro, ma lo è sicuramente più di quanto mai partorito dalla Remy, grazie a un sensibile alleggerimento e a una produzione finalmente più orientata all’ascolto che a certo (anche) dannoso autocompiacimento.
(2015, 4AD)
01 Sororal Feelings
02 Damn That Valley
03 Telephone Play No. 1
04 Window Shades
05 New Age Thriller
06 Sed Knife
07 Red Comes In Many Shades
08 Navy & Cream
09 Woman’s Work
IN BREVE: 3/5