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Thom Yorke, un mostro di 50 anni

Photo Credit: Greg Williams
Photo Credit: Greg Williams

Un mostriciattolo è un cartone animato disegnato con l’esasperazione dei difetti. Un ragazzo degli anni ‘90 è un adolescente conciato con jeans strappati. Un alieno è un ominide con la testa ovale e una bruttissima cera. Il racconto del diverso è senza vergogna: punta sui difetti, s’intrattiene sulle sfumature sconvenienti, accentua particolarità non sempre gradite. Quando Thom Yorke piombò nel mondo della musica era un tale biondo cenere, con un occhio guercio, due buchi sulle ginocchia e un’espressione da fine del mondo. E poi una voce talmente acuta da risultare tagliente.

Un Kid A, un androide paranoico, brutto come uno dei mostri di Space Invaders, temibile come una creatura marina. Sono i suoi denti storti a fare impressione nel video di No Surprises: Thom riemerge dall’acqua per prendere fiato e il suo volto è sfigurato, deforme. Anche in Karma Police Thom è temibile. Stretto in un giubbotto di pelle nera si gusta l’inseguimento di un uomo a bordo di una Caddillac lanciata nella notte di un deserto. In Just poi il suo tremolio sembra un attacco di epilessia, in Stop Whispering i suoi capelli sono gialli come pelo d’api, in Fake Plastic Trees rotola a bordo di un carrello tra gli scaffali agghiaccianti di un supermercato à la Truman Show.

Che c’entra tutto questo, direte a questo punto. C’entra che oggi Thom Yorke compie 50 anni e quella è un’età a cui i mostri non arrivano. Si potrebbe dire: i mostri sono tutti giovani e brutti. Anche gli antagonisti dei film non arrivano mai a 50 anni. Secondo la rappresentazione non si è temibili a 50 anni. Un cinquantenne è un uomo pacato che si è pacificato con i propri fantasmi. Non è certo un tizio che balla pericolosamente snodato, con un cilindro in testa, delle ali di cartapesta. Uno che – pungente di barba orribile, galleggiando come un fantasma – canta fradicio di pianoforte: “L’oscurità ci spetta? Spetta a noi?” (da Suspirium).

E invece Thom affronta ancora il crepitio, il baratro, l’oscurità. Thom è ancora quel mostro che era. È ancora l’androide, l’orribile asteroide piombato nella Terra. E se ancora non l’avete capito, la mostruosità è l’unica cosa che può salvare questo mondo perché capace di scuoterlo. La mostruosità è l’espressione. È il senso. Come il rock, come una grandinata assordante. Thom Yorke è cattivo e lo disegnano pure così.

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