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Vaccines – 13/12/2012 – Milano – Magazzini Generali

Magari il paragone è fin troppo ingeneroso, ma ammetto di andare al live dei Vaccines con lo stesso spirito che ho entrando in un McDonald’s o guardando di sfuggita un cinepanettone alla tv: situazioni della vita nettamente deficitarie in termini di qualità, ma che ogni tanto fanno inspiegabilmente bene. Avevo acquistato il biglietto di questo concerto un mese e mezzo fa, perché l’album d’esordio dei Vaccines non mi era dispiaciuto. L’originalità è prossima allo zero, ed alcune canzoni sono così sfacciatamente simili tra loro che suonano bene anche intercambiando le relative strofe e ritornelli. Ma “What Did You Expect From The Vaccines?” è comunque di un disco divertente, che fila via dignitosamente sul mio lettore mp3. Ero ignaro (l’avrei scoperto qualche giorno più tardi) della pubblicazione del successivo “Come Of Age”, uno dei dischi rock peggiori del 2012. Le canzoni di questo secondo album sono così brutte da non poter essere definite orecchiabili (unico grande pregio del primo album dei Vaccines) neanche per un secondo della loro durata. Eppure questo concerto è da qualche settimana sold out, segno dei tempi spudoratamente modaioli nella presunta scena indie (indie cosa? Chiamamolo per quel che è: pop rock). Coerente con la mia modalità totalmente disimpegnata e menefreghista di stasera, perdo il primo gruppo della serata (i Monkey Weather, che avevo già mancato prima dei Kasabian a Luglio: non è destino) e arrivo poco prima dell’entrata in scena dei Vaccines, sistemandomi in fondo alla sala angolo bar.

I ragazzi di Londra salgono sul palco come se fosse l’ultimo giorno di scuola, e per certi versi è così visto che si tratta dell’ultima data del loro tour europeo. Forse consci della pochezza artistica di parecchie canzoni, i Vaccines danno ruffianamente una bella sterzata punk al loro live. Mossa intelligente e dall’effetto immediato, peccato che la cosa riguardi anche la splendida ed emozionante All In White, nettamente una spanna sopra tutto il resto del repertorio. La serata scorre via veloce (meno di un’ora netta di concerto), e non posso che ribadire quanto detto in precedenza. Parecchi brani di “What Did You Expect From The Vaccines?” fanno la loro onesta figura: Wreckin’ Bar (Ra Ra Ra) e If You Wanna hanno un bel crescendo, il riff di Blow It Up rimane in testa fin dal primo ascolto, di All In White si è già detto in precedenza. Altre canzoni invece non dicono proprio nulla, tra cui quelle provenienti dall’ultimo lavoro in studio: il fatto che un motivetto insulso come No Hope (roba che chiunque, chitarra alla mano, saprebbe comporre in 5 minuti) sia stato scelto come singolo di lancio del nuovo album fa venire francamente i brividi, e con l’altro estratto Teenage Icon va addirittura peggio. Ma va bene così, i Vaccines si godono il loro effimero successo, mentre io torno a casa felice e brillo sotto la neve: sapevo chi andavo a vedere ed il proposito della serata (spensieratezza musicale ed alcolica per un paio d’ore) è stato raggiunto alla grande.

SETLIST: No Hope – Wreckin’ Bar (Ra Ra Ra) – Tiger Blood – A Lack Of Understanding – Wetsuit – Teenage Icon – Under Your Thumb – Aftershave Ocean – Ghost Town – Post Break-Up Sex – All In White – Change Of Heart, Pt. 2 – Blow It Up – I Always Knew – If You Wanna —encore— Bad Mood – Wolf Pack – Norgaard

A cura di Karol Firrincieli

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